Un re diviso tra l’ombra del padre e le amanti, a capo di un’Italia povera e incapace di governare il cambiamento, fino al tragico epilogo di Monza. È il ritratto di Umberto I di Savoia che emerge dal nuovo libro dello storico Antonio Stolfi, “Umberto I di Savoia – Il re assassinato”. L’opera, come annunciato in un comunicato stampa, sarà presentata dall’autore giovedì 30 ottobre alle 18 a Palazzo Graziani, a San Marino Città.
Con la sua consueta cura nella ricerca, Stolfi ricostruisce uno dei periodi più complessi della storia d’Italia, la seconda metà dell’Ottocento, un’epoca di rotture e trasformazioni. In questo scenario si inserisce la vita di Umberto I, secondo re d’Italia (1878-1900), figlio di Vittorio Emanuele II. Appellato da molti “il re buono”, fu educato alla guerra e non sempre seppe cogliere le nuove istanze sociali. Divenne più famoso per le sue amanti, tra cui la celeberrima duchessa Litta, che per la sua politica. Sposò la cugina Margherita di Savoia, da cui ebbe il futuro Vittorio Emanuele III, ma le sue tendenze autoritarie e il difficile rapporto con il Vaticano ne segnarono il regno.
Nonostante credesse nell’unificazione, tanto da attraversare il Paese in lungo e in largo, il suo governo fu segnato da scelte controverse. Per non essere da meno delle altre monarchie europee, appoggiò un disastroso progetto coloniale nel Corno d’Africa, culminato nelle sconfitte di Dogali (1887) e Adua (1896). Nel frattempo, l’Italia era dilaniata da tasse e miseria, con un divario crescente tra un nord in via di industrializzazione e un sud tragicamente arretrato.
Sentimenti contrastanti circondavano la sua figura: accolto con onori nelle stazioni, fu anche bersaglio di diversi attentati. L’ultimo, messo a segno il 29 luglio 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci, gli fu fatale. “Il regno di Umberto I è il meno glorioso di casa Savoia”, scrive Stolfi a chiusura del volume, sottolineando come la sua epoca abbia prodotto un'”Italietta” dimessa e lontana dalle grandi attese risorgimentali.
Un libro affascinante per l’accurata ricostruzione storica, che Antonio Stolfi presenterà pubblicamente giovedì 30 ottobre, alle ore 18, a Palazzo Graziani. L’autore dialogherà con la giornalista Angela Venturini. Al termine dell’incontro è previsto il firmacopie.













