“Se le vostre parole non sono migliori del silenzio, dovreste stare zitti!”, rammenta un saggio e antico proverbio cinese… Eppure, nel teatro sammarinese, c’è chi, evidentemente, il cinese non lo “mastica” e, così, si ostina a salire sul palco ogni volta che il sipario dovrebbe invece restare chiuso.
Oggi tocca a Repubblica Futura, con il solito vizio di voler insegnare a tutti come si difende il sistema bancario, ha pensato bene di intervenire proprio nelle ore in cui le istituzioni (quelle vere) stanno dimostrando finalmente di saper fare pulizia e proteggere il sistema bancario-finanziario sammarinese. A leggere il comunicato stampa di RF sulla vicenda della scalata bulgara a BSM, ci verrebbe voglia di tirare fuori il sarcasmo dei giorni migliori. Ma non serve oggi: “La peggiore politica, quella fatta sulla pelle dei cittadini”, non usa mezzi termini un lettore, in una lettera inviata a GiornaleSM (leggi qui). Non serve, oggi, alcun sarcasmo, perchè basta un “lettore” per evidenziare che le parole, per chi parla confidando nella memoria corta dei più, tornano indietro come boomerang.

“…Sia chiaro – scriveva Repubblica Futura, a ridosso della notizia del no di Bcsm alla cessione di ‘mezza’ BSM ad un gruppo bulgaro e relativa indagine giudiziaria aperta (qui il comunicato stampa integrale) – che a breve deve arrivare anche il momento dell’accertamento delle responsabilità. Al netto di quelle penali, che saranno eventualmente accertate dal Tribunale, ci sono quelle politiche e di supervisione, che paiono enormi e che andranno chiarite una volta per tutte.” Da rileggere, magari due volte, perché è qui che la realtà supera la satira, rendendo dilettanti allo sbaraglio anche coloro che calcano il palco di Zelig… Almeno a mio parere.
Sì, perché oggi che la Vigilanza di Banca Centrale fa la Vigilanza, che la stessa Banca Centrale agisce da vera governance del sistema bancario e finanziario e che la politica — nella forma del governo attuale — non interferisce su un ente autonomo qual è la stessa Bcsm (o almeno non risultano notizie in merito) – consentendo l’esercizio pieno dell’autonomia e della trasparenza – RF chiede “l’accertamento delle responsabilità”, politiche in una vicenda dove, per una volta, tutto sembra essere andato come doveva andare. Responsabilità, “al netto di quelle penali”, quindi politiche, scrive chi governava quando si rinnovava il Cda di Carisp, lo stesso che poi ne svalutò i crediti per – se non erro – 534 milioni di euro in un sol colpo.
Addirittura – e diventa notizia dopo le cronache che vedono il Commissario della Legge Alberto Buriani rinviato a giudizio per associazione a delinquere, nonché condannato per abuso di autorità e tentata concussione ai danni della nuova presidente di Bcsm, Catia Tomasetti… Addirittura, dicevo, oggi anche il Tribunale sta facendo il Tribunale, senza teatrini, senza arresti preannunciati a cameraman e fotografi, senza “caro Dughera”, per favore “gli facciamo solo un po’ di paura”… Giustizia che ritrova l’iter silenzioso, concreto, speriamo anche solido.
Ed eccoli, invece, quelli di RF, che confezionano comunicati sui ‘grandi accertamenti di responsabilità politiche’ proprio dove e quando la politica, finalmente, sembra aver rispettato il perimetro e la dignità delle istituzioni.
Il paradosso, dunque, è servito: chiedere con enfasi la ricerca delle responsabilità politiche là dove l’unica vera colpa sarebbe stata non lasciar lavorare la Banca Centrale, che infatti stavolta ha lavorato e deliberato – per quanto dato a sapere – secondo regole, statuto e mandato. Non si dimentichi, poi, che la segnalazione alla Magistratura è stata fatta da AIF, Agenzia di Informazione Finanziaria, ovvero l’unità centrale antiriciclaggio istituita presso la Banca Centrale, seppure autonoma nelle sue funzioni. Quindi, anche Aif ha fatto l’Aif, occupandosi, come da suo mandato e ruolo, di ricevere e analizzare segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo e di collaborare con autorità nazionali e internazionali per la prevenzione dei reati finanziari. Non sappiamo, nessuno lo sa, che opacità abbia potuto individuare, ma quanto trovato lo ha doverosamente segnalato al Tribunale.
Quindi, cara RF, quali responsabilità ci sono da accertare? Forse, meriti che un tempo – ai tempi di AdessoSm ad esempio – nessuno poteva riconoscere alle istituzioni del Titano?
In ogni caso, sono pienamente d’accordo con RF: “…A breve deve arrivare anche il momento dell’accertamento delle responsabilità. Al netto di quelle penali, che saranno eventualmente accertate dal Tribunale, ci sono quelle politiche e di supervisione, che paiono enormi e che andranno chiarite una volta per tutte”. Ma le responsabilità, come noto, si ricercano quando le cose non hanno funzionato, non quando funzionano… E responsabilità non chiarite, per ora limitate a “pesanti ombre”, sono sotto gli occhi di tutti, lo hanno scritto infinite volte le penne più coraggiose come quella di Marco Severini su queste pagine elettroniche, l’ho scritto io stesso fino ad accusare sintomi da “gomito del tennista”… Ma, soprattutto, lo gridano i fatti: Asset Bank chiusa illegittimamente e senza senso, FondISS e Fondi Pensione saccheggiati e svaniti, passivi creati ad arte in Cassa di Risparmio, una “Cricca”, con i suoi “amici” alla guida di Bcsm, un Segretario di Stato che confeziona decreti in materia bancaria sotto la supervisione di Francesco Confuorti o chi per lui, una banca (CIS) che… Vabbè, non serve spendere altro inchiostro in vicende stranote. Il tutto mentre Repubblica Futura governava al fianco di SSD e C10 (oggi confluiti in Libera).
E allora, visto che sulla devastazione del decennio scorso il Tribunale sta finalmente facendo luce sulle responsabilità penali, dove sta la volontà politica di affrontare le colpe del passato? Forse, cara RF, i sammarinesi non hanno il diritto di sapere perchè e per responsabilità – se non peggio – di chi, oggi pagano un debito pubblico miliardario? Il comunicato di RF parla di accertamenti sulle responsabilità politiche, ma, diciamolo, è saggio farlo sulla vicenda attuale – a mio parere chiara e limpida sul fronte della sua gestione istituzionale – dimenticando gli 800 milioni e passa bruciati nel decennio scorso?
La realtà attuale è che – per la prima volta in maniera così evidente dopo il decennio scorso di tempeste – nessuna nuvola oggi pesa su Tribunale, governo, Vigilanza e Banca Centrale, mentre la giustizia sta facendo il proprio dovere. Proprio qui, dove nel decennio scorso, per troppo tempo, il buio copriva sistematicamente bilanci, ispezioni, nomine e promesse mai mantenute.
Cara RF, serve memoria, serve una commissione parlamentare d’inchiesta che inchiodi i responsabili politici della devastazione di Diritto e conti pubblici del decennio scorso; non servono le chiacchiere di chi non sa cosa dire, ma preferisce ugualmente parlare, bensì la parola chiara di chi è pronto a raccontare il passato, senza paura, senza slogan, senza girarci attorno. E con serietà e terzietà, oltre che con autorevolezza.
Perché nel sole che finalmente splende sulla Repubblica di San Marino ci sarà sempre più spazio per chi ha il coraggio di rivelare, chiedere scusa, ricostruire e guardare avanti. E decisamente meno spazio per chi, dopo tutto quello che è stato, sta perdendo l’ultima grande occasione che resta per varare una seria Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla scalata di una – per ora presunta – associazione a delinquere ai vertici delle istituzioni sammarinesi… O per, miseramente, mestamente, tacere! O proporne una che cacci inverosimili coperture politiche sull’avvelenatore dei cani…
Ecco allora che, come diceva qualcuno, “l’occasione di tacere” era davvero la migliore. Anche perché il vero scandalo non è l’accertare responsabilità dove oggi tutto sembra aver funzionato a dovere, ma non volerle davvero mai accertare dove sono costate care — e salate — a tutto il Paese.
Enrico Lazzari












