San Marino. Caso Coriglioni, l’ambasciatore fantasma in Qatar. Ma era poi così fantasma? … di Marco Severini, direttore GiornaleSM

Il nome di Augusto Coriglioni è balzato agli onori delle cronache nell’estate 2025, a causa di una singolare vicenda diplomatica. Secondo quanto riportato inizialmente dal sito di news Dagospia (e successivamente approfondito da testate investigative come Sassate,it), Coriglioni si spacciava abusivamente per Console della Repubblica di San Marino in Qatar, pur, sembrerebbe, non avendone alcun titolo ufficiale.

In particolare, Sassate ha documentato che sull’abitazione privata di Coriglioni a Doha era stata apposta una targhetta consolare in ottone con la scritta “Repubblica di San Marino – Consolato”, nonostante San Marino ufficialmente non avesse mai istituito un consolato in Qatar. Le autorità di sicurezza qatarine, verificato che nessun consolato sammarinese era riconosciuto nello Stato e che quella targa rappresentava dunque un abuso, sono intervenute rimuovendo il simbolo e segnalando formalmente, come scrive Sassate.it, l’accaduto alla Repubblica di San Marino.

Stando alle ricostruzioni emerse, Coriglioni avrebbe persino dichiarato alle autorità del Qatar di essere cittadino sammarinese (egli è in realtà italiano) e avrebbe presentato alcuni documenti a suo sostegno firmati dall’allora Segretario di Stato agli Esteri di San Marino, Luca Beccari, e da un istituto bancario sammarinese In aggiunta, Coriglioni coltivava attivamente relazioni sociali con funzionari e diplomatici italiani a Doha, invitandoli a cene ed eventi mondani, il che, pur in assenza di riconoscimenti formali, contribuiva a legittimare nel contesto locale il suo presunto status consolare.

Questa rete di conoscenze gli avrebbe persino aperto le porte di eventi istituzionali italiani: un’inchiesta di Sassate.it riporta che nel maggio 2024 Coriglioni fu invitato dall’ambasciatore italiano a Doha (Paolo Toschi) a un ricevimento ristretto in onore di un viceministro italiano, un privilegio generalmente riservato a personalità con incarichi ufficiali. Tali elementi dipingono un quadro di “diplomazia ombra” dove un privato cittadino che, forte di contatti influenti, cercava di accreditarsi come rappresentante consolare sembrerebbe senza investitura legittima.

Il 6 agosto 2025 Dagospia ne dava notizia con toni clamorosi, titolando ad esempio “Augusto Coriglioni si spaccia abusivamente per console di San Marino in Qatar”. Nei giorni e settimane seguenti, la testata online Sassate – attraverso una serie di articoli inchiesta – ha svelato ulteriori dettagli, sottolineando i rischi geopolitici e reputazionali di questa vicenda. Oltre alla farsa della targa consolare, Sassate evidenziò come l’attività di Coriglioni nel fintech potesse inserirsi in triangolazioni finanziarie opache tra Qatar, San Marino e il mondo delle criptovalute, in un momento in cui le autorità europee sorvegliavano con attenzione i piccoli Stati per prevenire il riciclaggio.

In uno degli articoli (5 settembre 2025) si prospettava addirittura un inquietante scenario in cui piccoli Paesi come San Marino potessero essere usati come piattaforme per progetti finanziari opachi, all’ombra di reti internazionali poco trasparenti. Va sottolineato che alcune di queste connessioni rimangono a livello di ipotesi giornalistica come ad esempio l’asserito legame tra il citato sceicco Al-Thani (partner di Coriglioni) e individui segnalati dal Tesoro USA per finanziamento al terrorismo è stato presentato come possibilità da verificare senza conferme ufficiali.

Mentre in Qatar si procedeva a smascherare l’usurpazione di titoli diplomatici, a San Marino la vicenda ha preso una piega controversa. Le autorità qatarine, dopo aver bloccato Coriglioni, hanno inviato un dettagliato rapporto ufficiale sul caso alle controparti sammarinesi, documentando la falsa qualifica di console e l’uso dei documenti firmati da esponenti sammarinesi.

Poco tempo dopo, l’indagine penale per usurpazione di titolo è stata archiviata in breve tempo dal Commissario della Legge Elisa Beccari, che ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Coriglioni.

Ad aggravare il quadro, è emerso che la società sammarinese riconducibile a Coriglioni aveva sede legale presso un’abitazione abbandonata, un indirizzo fantasma che suggerisce la natura fittizia o di mera facciata delle sue operazioni nel Titano. Questo dettaglio ha ulteriormente minato la credibilità della vicenda, dando l’idea di una struttura creata ad hoc per finalità poco chiare più che per un’attività imprenditoriale autentica. Di fronte a tali rivelazioni, le dichiarazioni ufficiali del Governo di San Marino sono apparse in contrasto con i fatti dato che il Segretario di Stato Luca Beccari, interpellato informalmente già il 12 settembre 2025 in Commissione Esteri, assicurò che Coriglioni non aveva mai ricevuto alcun incarico come console e che il governo avrebbe garantito la massima collaborazione con le autorità qatarine.

Beccari aggiunse di aver personalmente diffidato (ammonito) Coriglioni dal continuare a vantare ruoli inesistenti. Tali rassicurazioni, però, sono state giudicate insufficienti a dissipare i dubbi: in Qatar i fatti denunciati avevano avuto un seguito concreto (rimozione della targa e denuncia), mentre a San Marino tutto si è risolto con un’archiviazione.

Di fronte al silenzio ufficiale mantenuto durante l’estate (nessuna smentita né chiarimento pubblico era giunto dal governo nonostante gli articoli di stampa) la vicenda Coriglioni è approdata nelle sedi istituzionali sammarinesi. Repubblica Futura, uno dei gruppi di opposizione in Consiglio Grande e Generale, ha raccolto le preoccupazioni emerse dalla stampa e il 7 ottobre 2025 ha presentato un’interpellanza ufficiale rivolta al Congresso di Stato (il governo) dal titolo emblematico “Chi è Augusto Coriglioni?”. In tale atto, gli esponenti di RF chiedono chiarimenti puntuali su sei aspetti fondamentali della vicenda, ovvero le Autorizzazioni diplomatiche: confermare se nessun membro del Governo abbia mai autorizzato Augusto Coriglioni a presentarsi come console di San Marino in Qatar. Cooperazione con il Qatar: spiegare quale collaborazione concreta sia stata fornita alle autorità qatarine che indagano sul caso. Società a San Marino: dettagliare i legami societari di Coriglioni nella Repubblica di San Marino, indicando la natura e l’operatività della sua società (chi ne è il legale rappresentante, chi gli altri soci, qual è l’oggetto sociale) e se tale società sia effettivamente operativa oppure solo “di facciata”. Procedimento penale archiviato: confermare se risponde al vero che un procedimento penale a carico di Coriglioni sia stato aperto e poi rapidamente archiviato dal Tribunale sammarinese; in caso affermativo, la politica chiede di poter visionare gli atti relativi. Lettera del Segretario di Stato: chiarire se esiste una lettera ufficiale firmata dal Segretario di Stato Luca Beccari inviata a Coriglioni per “aiutarlo” nel procedimento aperto in Qatar, come ipotizzato dagli articoli di stampa.Tutela della reputazione dello Stato: indicare se il Governo ha adottato misure sanzionatorie o correttive nei confronti di Coriglioni o della sua società per i comportamenti lesivi del prestigio internazionale della Repubblica di San Marino e, in caso affermativo, di specificare quali provvedimenti siano stati presi.

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