Cronaca. Forlì, smaschera i finti carabinieri e li fa arrestare: la truffa sventata da una donna

Grazie alla prontezza di una residente di Forlì, che ha finto di cadere nella loro trappola, due giovani sono stati arrestati in flagranza dalla Polizia di Stato. I due malviventi avevano tentato di raggirarla in questi giorni con la consolidata tecnica del finto carabiniere, ma non avevano fatto i conti con l’astuzia della vittima designata.

Tutto è iniziato con una telefonata. Un uomo, presentatosi come un operatore delle forze dell’ordine, ha informato la donna del fermo a Ravenna del SUV di proprietà del marito. Le ha quindi chiesto di preparare oro e contanti presenti in casa per una presunta comparazione con oggetti rinvenuti nel veicolo sospetto.

La signora, però, già in passato bersaglio di tentativi simili, non si è lasciata ingannare. Ha immediatamente avvisato il figlio, che ha allertato la Questura. In breve tempo, agenti della Squadra Mobile in borghese hanno raggiunto l’abitazione, concordando con la vittima una strategia per incastrare i truffatori.

Mentre la donna intratteneva al telefono il complice, che le ordinava di preparare i preziosi per un collega in arrivo, ha finto di obbedire. Ha riempito una borsa con alcuni oggetti, preparandosi ad accogliere il sedicente maresciallo. Appena il giovane si è presentato alla porta e ha preso la borsa, i poliziotti nascosti sono intervenuti, bloccandolo e restituendo il tutto alla proprietaria. Poco dopo, gli agenti hanno fermato anche il complice, che attendeva in auto, al termine di un breve inseguimento.

La perquisizione del veicolo ha permesso di scoprire il vero spessore dell’attività criminale dei due: all’interno sono stati trovati gioielli e altri preziosi, risultati essere il bottino di una truffa messa a segno la stessa mattina a Bologna. I due giovani sono stati arrestati con le accuse di tentata truffa aggravata e ricettazione. Dopo la convalida dell’arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere per uno dei due, ritenendo alto il rischio di reiterazione del reato, mentre per il complice è stato stabilito l’obbligo di dimora a Napoli e di presentazione alla polizia giudiziaria.