Tensione ieri pomeriggio a Bologna, dove un corteo di manifestanti pro-Palestina è riuscito a entrare a Palazzo d’Accursio mentre era in corso la seduta del Consiglio comunale. La protesta, a cui hanno preso parte circa sessanta persone, si è conclusa senza incidenti dopo che il gruppo ha sfilato all’interno dell’edificio istituzionale.
Il gruppo, composto da esponenti del sindacato Usb e dei collettivi Cambiare rotta e Potere al popolo, si era radunato nel cortile del palazzo. Un cordone di polizia in tenuta antisommossa ha inizialmente bloccato l’accesso alle scale, ma ha poi lasciato passare i manifestanti, che hanno raggiunto i piani superiori.
Una volta all’interno, i partecipanti hanno espresso con un megafono le loro rivendicazioni. Hanno rivolto dure critiche al sindaco Matteo Lepore, accusandolo di essere “il più di destra nella storia di Bologna”, e hanno chiesto l’allontanamento dalla città di aziende considerate legate a Israele, come la farmaceutica Teva e la società di logistica e costruzioni Alstom.
Alla manifestazione ha partecipato anche l’attivista Tony Lapiccirella, il quale ha annunciato la sua permanenza in città per tre giorni con l’intento di organizzare nuove azioni. Durante il presidio sono stati inoltre annunciati due appuntamenti futuri: uno sciopero generale previsto per il 28 novembre e una mobilitazione il 21 novembre, finalizzata a impedire lo svolgimento della partita di basket di Eurolega tra la Virtus Bologna e il Maccabi Tel Aviv.












