San Marino. Geopolitica e Asia centrale: Libera esplora le nuove prospettive di sviluppo. Siglato un accordo con Baku per la fornitura diretta di gas naturale.

Cè una regione grandissima, nel cuore dellAsia, conosciuta in passato come il cuore delle civiltà nomadi, che va dalla sponda asiatica del mar Caspio al confine nordorientale della Cina, con Stati dai nomi quasi impronunciabili: Kazakstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Sono diventati tutti indipendenti nel 1991 con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Pur essendosi sviluppati in maniera diversa, devono affrontare sfide simili, come un limitato accesso ai processi decisionali pubblici e difficoltà nello sviluppo di un’economia diversificata.

È in questa direzione che vanno gli sguardi e le intenzioni di Libera, che ha organizzato una tavola rotonda proprio per approfondire con tecnici ed esperti le opportunità che queste regioni di frontiera possono offrire ad un Paese piccolo come San Marino, ma che comunque ha già avuto con esse un approccio positivo. Intorno al titolo: “Asia Centrale: nuove prospettive di business e di sviluppo in un mercato globale in continua evoluzione Libera ha dunque riunito il Segretario di Stato per l’Industria e il Commercio, Rossano Fabbri, e l’Ambasciatore di San Marino in Azerbaijan e Kazakstan, John Mazza, che ha portato una testimonianza diretta delle relazioni diplomatiche ed economiche con la regione. Accanto a loro, Denis Cecchetti, direttore generale dell’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio, e Riccardo Venturini, in qualità di Youth Expert per il Consiglio d’Europa, fresco di nomina diplomatica in Kirghizistan. Ad arricchire il dibattito: Luca Garruba, Global AdvisorSilvia Boltuc, managing director di SpecialEurasia. La discussione è stata moderata da Giuliano Bifolchi, research manager della stessa SpecialEurasia. Gli onori di casa affidati a Michele Muratori.

Lattualità del tema scelto da Libera viene confermata dalla recente visita ufficiale del premier Meloni e dal primo vertice UE-Asia centrale, il 4 aprile scorso in Uzbekistan, a testimonianza di un importante orientamento europeo verso una regione ormai centrale per gli affari globali. Con gli Stati Uniti che si stanno muovendo a tutto campo con la Cina e altri Paesi asiatici, Bruxelles sta promuovendo i propri interessi attraverso l’impegno diplomatico, la cooperazione verde e gli investimenti strategici. Limportanza decisiva di questa scelta poggia sull’ascesa geopolitica dell’Asia centrale, che è ricchissima di terre rare (fondamentali per lo sviluppo delle nuove tecnologie), di petrolio e di gas naturale. Grande attenzione viene posta alle fragilità di questi Paesi, dove esistono aree così inospitali che sono praticamente disabitate ma che potrebbero prestarsi ad insediamenti industriali; dove gli apparatinormativi talvolta non sono perfettamente strutturati, dove sono presenti vulnerabilità ambientali e tensioni sociali a causa dei regimi post-sovietici, nonché per la vicinanza con lAfghanistan. Per contro, ci sono praticamente ovunque zone a fiscalità speciale o addirittura nulla.Riguardo ai cambiamenti climatici, il rischio potrebbe diventare opportunità con partnership importanti.

Denis Cecchetti ha illustrato i rapporti già esistenti tra San Marino e lAsia Centrale, con esportazioni già piuttosto voluminose e in continua crescita, mentre le importazioni sono praticamente inesistenti (mossi 82 euro). I settori che vanno molto forte sono quelli dei macchinari e automazione compatta, i materiali da costruzione, mobili e arredi interni. Unaltra filiera eccellente che si sta affacciando su questi mercati è quella degli integratori alimentari. Preferiti i prodotti di alta fascia e di grande qualità, perché per i prodotti a basso costo la vicinanza della Cina non permette concorrenzialità. Sono privilegiate in qualche maniera le aziende che hanno filiali o collaborazioni con aziende italiane, con le quali si riescono a costruire corridoi privilegiatiper azioni sfidanti. Altro suggerimento essenziale per le imprese esportatrici è cercare un partner locale, perché in quel caso si spalancano tutte le porte e si evitano errori che potrebbero far saltare il progetto.

LAmbasciatore Mazza, che da anni è presente in quelle zone, ha spiegato che già da tempo San Marino aveva firmato un accordo quadro per la fornitura di gas naturale, rimasto dormiente finché, con la guerra in Ucraina, il settore non è diventato altamente strategico. Pertanto, in tempi recenti, laccordo è stato rimesso in moto e sono stati definiti i passi per attingere direttamente a questa risorsa. La prossima missione a Baku darà il via alla fornitura, tenendo presente che le erogazioni hanno una programmazione annuale, quindi il beneficio non sarà immediato, ma comunque una bella garanzia per il futuro prossimo.

Tra grandi potenze e regionalismo, le potenzialità di crescita sono davvero incoraggianti in questarea che ha un tasso di crescita al di sopra del 6 per cento e che con lattivazione dei corridoi est/ovest, nord/sud si avvantaggerà non solo leconomia, ma anche la cultura e la ricerca scientifica.

Durante la serata, molte voci hanno espresso un sincero plauso a Libera per questa occasione di approfondimento, che ha evidenziato limpegno europeo per lo sviluppo sostenibile e il multilateralismo, nonché le grandi potenzialità che si possono sviluppare anche per la Repubblica.