Un uomo di 38 anni affronterà un processo immediato a Rimini con le gravi accuse di atti persecutori e lesioni nei confronti della compagna di 47 anni. La decisione del giudice per le indagini preliminari arriva al culmine di un’escalation di violenze psicologiche e fisiche, alimentate da una gelosia ossessiva che aveva reso la vita della donna un incubo.
Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, l’uomo, originario di Latina, sottoponeva la convivente a quotidiane umiliazioni e offese. Gli atti persecutori sarebbero culminati in pesanti minacce, durante le quali l’imputato avrebbe promesso di uccidere sia la donna sia un amico di lei. La situazione era diventata talmente insostenibile da costringere la 47enne ad abbandonare la propria abitazione, dove aveva accolto il compagno, per cercare rifugio da un’amica.
In seguito all’arresto avvenuto nei mesi scorsi, il giudice per le indagini preliminari Raffaele Deflorio aveva già imposto al 38enne misure restrittive molto severe. Queste includono l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto assoluto di comunicazione con la vittima e l’obbligo di mantenersi a una distanza di almeno un chilometro da lei, dalla sua abitazione e dal suo posto di lavoro. A garanzia del rispetto di tali disposizioni, l’uomo è tuttora sottoposto al controllo tramite braccialetto elettronico e ha l’obbligo di presentarsi ai carabinieri cinque volte alla settimana.
Accogliendo la richiesta di giudizio immediato della Procura, il gip ha quindi disposto che il processo si celebri a partire dalla fine di dicembre davanti alla giudice Adriana Cosenz. L’imputato è difeso dall’avvocato Silvia Giancristofaro, mentre la donna è assistita nel procedimento dalla legale Aidi Pini.












