Un’impresa che ha del clamoroso per la giovanissima robotica sammarinese. A poco più di un anno dalla sua fondazione, la squadra del Titano ha conquistato un incredibile 13esimo posto alle Olimpiadi della Robotica di Panama, una competizione mondiale che ha visto la partecipazione di 181 nazioni. Un risultato storico, arrivato al termine di una gara al cardiopalma e coronato da un ripescaggio a sorpresa per i playoff che ha trasformato il sogno in realtà.
L’annuncio, carico di orgoglio, arriva in un comunicato diffuso da Botika, l’associazione che ha selezionato e preparato i giovani talenti in partenza per il Centro America. La cronaca della competizione è un racconto di strategia, tenacia e adrenalina. Il robot ‘Stefcherri’, costruito dai ragazzi sammarinesi, ha affrontato le prime giornate con l’obiettivo di entrare tra i primi 70, già un traguardo ambizioso rispetto alle previsioni iniziali. La tattica adottata è stata quella delle cosiddette “sconfitte alte”: accettare di perdere alcuni scontri diretti ma accumulando un punteggio elevato per consolidare la posizione nel ranking generale. Una strategia che ha pagato, portando San Marino al 60esimo posto al termine delle fasi di qualificazione, con la soddisfazione di essersi lasciati alle spalle colossi come Giappone, Australia e Svezia.
A guidare l’impresa sono stati i cinque alfieri della squadra: Matteo Ciavatta, Marco Leardini, Lorenzo Gasperoni, Emanuele Zecchinel e l’unica ragazza del team, Elena Amati. Quando le gare sembravano ormai concluse, è arrivato il colpo di scena. “Mentre i nostri ragazzi, finiti gli impegni olimpici, si abbandonavano ai festeggiamenti, all’ora di pranzo la sorpresa: San Marino era tra le 8 sorteggiate per i playoff”, si legge nella nota di Botika. Una scossa di adrenalina pura che ha riacceso i motori di ‘Stefcherri’.
Nei playoff il punteggio è stato azzerato e sono state create otto “Alleanze” da quattro nazioni ciascuna. San Marino si è ritrovato a gareggiare al fianco di Olanda, Ungheria e Isole Salomone. Partito inizialmente “in panchina” come team con il ranking più basso del quartetto, il robot del Titano ha dimostrato sul campo tutto il suo valore. ‘Stefcherri’ ha iniziato a mitragliare punti con precisione, risultando determinante in ogni partita. La sua performance è stata tale che i partner dell’alleanza, Olanda e Ungheria, hanno capito che per puntare in alto non potevano più fare a meno del contributo sammarinese.
L’Alleanza 7 ha così iniziato una scalata inarrestabile, arrivando a sfiorare la medaglia di bronzo, andata poi all’alleanza capitanata dal Kazakistan. L’oro è stato conquistato dal team guidato dal Venezuela, mentre l’argento è andato alla Serbia. Ma il dato più eclatante è un altro, come sottolinea Botika: “A maggio 2024 la robotica educativa a San Marino non esisteva, mentre oggi ha solo 12 nazioni davanti nel mondo”. Un tredicesimo posto finale, a pari merito con i partner Olanda, Ungheria e Isole Salomone, che vale come una vittoria e proietta il piccolo Stato nell’élite di una disciplina tecnologica e avveniristica.















