Cesena,3 nov. “Aumentano i dubbi sulla vicenda del bambino abbandonato dopo il comunicato dei Servizi sociali dell’Unione Valle Savio. Se effettivamente il ‘caso’ era noto come una situazione ‘delicata e complessa’, a maggior ragione i servizi sociali avrebbero dovuto mettere una marcia in più. Al contrario, la fumosa risposta ai rilievi sollevati dalla politica e dall’opinione pubblica suona come uno scarico di responsabilità. Se l’abbandono di neonati e bambini, i cd bambini esposti, è un fenomeno dai numeri parzialmente sommersi l’attenzione avrebbe dovuto essere ben più alta di un semplice, seppur continuativo, ascolto, anche a fronte dal citato disagio psichico di entrambi i genitori. I protocolli per le maternità ‘a rischio’ dovrebbero garantire un monitoraggio attivo con interventi multidisciplinari di assistenti sociali e psicologi. Eppure, leggendo il comunicato ufficiale, si evidenzia un approccio minimalista: un ‘ascolto’, qualunque cosa voglia dire, che non sembra essere stato accompagnato da azioni concrete e continuative”.
Così in una nota la Lega di Cesena.
“Questo, tuttavia, non è l’unico evento che ha coinvolto direttamente o indirettamente i servizi sociali nelle ultime settimane. Ricordiamo il recente caso di un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), la cui notifica di mancata convalida è costata una settimana di ospedale psichiatrico a un soggetto che, secondo notizie stampa, avrebbe denunciato il Comune di Cesena per sequestro di persona e abuso d’ufficio. Due episodi certamente distinti ma altrettanto allarmanti, accomunati forse dalla lentezza burocratica e da procedure che potrebbero privilegiare più la forma che la sostanza. L’amministrazione comunale è in trincea a difendere l’operato dei servizi sociali, ma sarebbe forse più strategico e lungimirante cercare di capire se le procedure siano migliorabili e se ci siano margini di ottimizzazione nelle competenze e nelle professionalità”.
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