Le Marche si confermano una delle regioni più sicure d’Italia secondo l’Indice della Criminalità 2024, la consueta classifica pubblicata oggi dal Sole 24 Ore sulla base dei dati forniti dal Viminale. Mentre le grandi aree metropolitane come Milano, Firenze e Roma guidano la graduatoria nazionale per numero di reati denunciati, tutte le province marchigiane si collocano nella parte bassa della classifica, confermando un livello di sicurezza diffuso e consolidato.
In questo quadro positivo, spicca il dato della provincia di Pesaro e Urbino, che si posiziona al 91esimo posto su 106 a livello nazionale. Con 2.641 denunce ogni 100.000 abitanti, il territorio si conferma tra i più tranquilli del Paese. Nonostante un lieve aumento di alcune specifiche tipologie di reato, come i furti e le truffe informatiche, il livello generale di criminalità rimane contenuto, ben lontano dalle emergenze di altre realtà italiane. Le forze dell’ordine sottolineano l’efficacia delle attività di prevenzione sul territorio.
Analizzando il resto della regione, la provincia di Fermo risulta la più esposta, occupando il 57esimo posto nazionale con 3.159 reati ogni 100.000 abitanti, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Segue Ascoli Piceno, al 73esimo posto, che registra invece un segnale incoraggiante con un calo del numero di denunce (2.882).
Il quadro regionale presenta anche alcune specificità. La provincia di Ancona, pur godendo di una buona posizione generale, si distingue per un dato anomalo: è sesta in tutta Italia per i reati di contrabbando, una statistica strettamente legata alla presenza del porto e alla sua intensa attività commerciale. Sorprende anche il caso di Macerata che, pur vantando il tasso di criminalità più basso delle Marche (2.609,9 denunce), figura al 26esimo posto nazionale per lo sfruttamento della prostituzione e la pornografia minorile.
Complessivamente, l’indagine restituisce l’immagine di un territorio con un alto livello di sicurezza, pur evidenziando la necessità di un’attenzione mirata su fenomeni criminali specifici che caratterizzano le singole province.











