Cronaca. Moncalieri, tensione dopo le torture al 15enne: gli amici della vittima organizzano una spedizione punitiva, fermati dalle forze dell’ordine

La violenza subita da un 15enne con fragilità psico-emotive nella notte di Halloween sta generando una pericolosa escalation tra giovani. Dopo il sequestro e le sevizie inflitte da tre coetanei, un gruppo di amici della vittima ha tentato ieri sera di organizzare una spedizione punitiva sotto casa di uno degli indagati. L’intervento tempestivo di carabinieri e polizia locale ha evitato nuovi episodi di violenza.

CARABINIERI controlli notturni zona I PORTICI

Il gruppo, riunitosi dopo l’appello lanciato sui social, si è diretto verso l’abitazione di uno dei minorenni coinvolti nel caso. La presenza delle forze dell’ordine, che presidiano l’area, ha impedito il contatto diretto e, dopo che si è diffusa la notizia che il ragazzo non era in casa, la situazione è tornata alla calma.

La rabbia dei coetanei

Gli amici della vittima hanno dichiarato di voler “vendicare” il compagno, sostenendo che uno degli indagati, fino a poco tempo fa considerato tranquillo, avrebbe “oltrepassato ogni limite” con le torture inflitte. Secondo i giovani, quanto accaduto non potrà essere dimenticato, né dal ragazzo che le ha subite né dal gruppo che gli è vicino.

Prima della tentata spedizione, la vittima aveva incontrato i propri amici in piazza, indossando un cappello per nascondere le ferite causate da una lametta. Salutandoli, avrebbe detto di sentirsi sereno, aggiungendo che ora “sono gli altri ad aver finito di vivere”.

Indagini e nuovi timori

Gli investigatori temono che possano verificarsi ulteriori episodi di ritorsione e stanno monitorando da vicino i movimenti dei gruppi giovanili della zona. Un precedente tentativo di raid punitivo si era già verificato domenica, sempre nei pressi dell’abitazione di uno degli indagati, e solo l’arrivo di una pattuglia aveva riportato la calma.

Intanto la Procura dei minori di Torino ha ascoltato ieri il 15enne per ricostruire l’intera vicenda. La sera del 31 ottobre il ragazzo, creduto dai familiari ospite del nonno, aveva raggiunto in stazione due presunti amici di 14 e 15 anni, poi raggiunti da una sedicenne. Tutti si erano spostati nella casa del più giovane, dove non era presente alcun adulto.

Secondo quanto emerso, proprio lì sarebbero avvenute le violenze. La madre del ragazzo teme che il figlio, oltre a essere stato torturato, possa aver subito anche abusi sessuali, ma al momento non risulta depositato alcun referto medico che lo confermi.