Il procedimento giudiziario contro una escort ungherese di 43 anni, attiva da circa quindici anni a Rimini e attualmente residente a Dubai, si è concluso con la prescrizione del reato di evasione fiscale. La donna, accusata di aver nascosto al Fisco italiano un giro di affari pari a circa 5 milioni di euro, non dovrà più affrontare il processo dopo tre anni di iter giudiziario. La vicenda ha avuto inizio nel 2015, quando la Guardia di Finanza ha notificato alla professionista un conto per il mancato pagamento delle imposte sui ricavi generati dalla sua attività di escort di lusso, portando così alla prescrizione del caso.
La donna, che ha esercitato la professione nella provincia di Rimini, è stata coinvolta in un procedimento che si è protratto nel tempo, anche a causa di alcune dichiarazioni che hanno insospettito gli inquirenti. La sua partecipazione a un precedente procedimento penale, nel 2014, aveva portato a una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione con la sospensione della pena, dopo che aveva ammesso di aver avuto un conto corrente con quasi un milione di euro accumulati durante la sua attività. In quella occasione, aveva riferito di non aver bisogno di rubare i soldi a un cliente, perché già possedeva ingenti risparmi.
Tuttavia, sono state le indagini della Guardia di Finanza a fare emergere dettagli più inquietanti. Risalendo alla rete di trasferimenti internazionali, gli investigatori hanno scoperto che il denaro, proveniente dal giro di clienti facoltosi, era stato spostato attraverso conti a San Marino, Montecarlo e negli Emirati Arabi, in particolare negli Emirati, dove la donna ha ora stabilito la sua residenza. L’importo di circa cinque milioni di euro rappresentava la stima dell’imponibile su cui avrebbe dovuto pagare le tasse, e l’assenza di dichiarazioni fiscali ha portato all’accusa di omessa dichiarazione dei redditi.
Secondo fonti investigative, la donna era conosciuta come una figura di alto livello nel mondo dell’intrattenimento per adulti di lusso, con una clientela composta da imprenditori, professionisti, manager e calciatori. La sua tariffa minima partiva da 500 euro a prestazione, ma in alcune occasioni riusciva a incassare fino a diecimila euro in un singolo giorno, offrendo weekend di incontri esclusivi e molto remunerativi. Questa attività le aveva permesso di accumulare ingenti somme di denaro, che aveva gestito attraverso complesse transazioni internazionali, con l’obiettivo di nascondere i profitti al fisco italiano.
Il caso si chiude ora con la prescrizione, che ha estinto il reato e impedisce che si prosegua con ulteriori procedimenti giudiziari. La donna, attualmente residente in un contesto di vita più riservato a Dubai, ha evitato così una condanna definitiva.











