Abbiamo esaminato l’aspetto economico e sociale dello scontro tra governo e sindacati sulla questione fiscale, che si è concluso con la penosa e precipitosa ritirata governativa.
Le due grandiose manifestazioni di piazza hanno costretto il governo ad aprire il tavolo della trattativa e ad accogliere le giuste richieste di lavoratori e pensionati.
Quando la pressione popolare si è fatta forte e determinata facendo tremare le poltrone del potere, il governo ha alzato bandiera bianca venendo a più miti consigli, abbandonando ” il boia chi molla ” iniziale.
Questo è l’aspetto politico che è stato trascurato nell’analisi della vertenza che ha mobilitato l’intero Paese..
Infatti, la parte autocratica del governo aveva un obiettivo ben preciso e rifiutava una vera trattativa sul delicato argomento.
Voleva umiliare il sindacato e destrutturarlo pensando che attraversasse un periodo di debolezza e di divisioni. Progettava di piegare l’unico corpo intermedio rimasto attivo e in grado di affrontare in piazza l’arroganza del governo.
Non temeva l’opposizione che, scarsa nei numeri, divisa politicamente, è ridotta a volenterosa testimonianza.
Puntava dunque ad un potere pieno e personale, senza contrasto e senza controllo.
E’ stata fatta la prova generale di una svolta, decisa in altre sedi, ma per ora è fallita in seguito alla grande mobilitazione dei lavoratori e dei pensionati guidati da sindacati lungimiranti.
Emilio Della Balda











