L’Unione Europea ha trovato oggi un’intesa sul suo prossimo obiettivo climatico: un taglio del 90% delle emissioni nette entro il 2040. L’accordo, raggiunto a Bruxelles dopo una maratona negoziale di oltre 24 ore, non è stato unanime ma ha ottenuto una maggioranza qualificata grazie all’introduzione di importanti elementi di flessibilità, fortemente voluti anche dall’Italia.

Il cuore del compromesso, che ha permesso di superare le resistenze di diversi Stati membri, risiede in una serie di deroghe. In particolare, è stata introdotta la possibilità di conteggiare nel bilancio delle emissioni fino al 5% di crediti di carbonio internazionali extra-UE. A questi si aggiunge un ulteriore 5% di crediti esteri che i Paesi potranno acquistare per coprire i propri sforzi nazionali. Il testo finale conferma inoltre una clausola di revisione biennale, basata su una valutazione della Commissione.
L’intesa non ha raccolto l’unanimità, con il voto contrario di Polonia, Ungheria e Slovacchia e l’astensione di Belgio e Bulgaria. Tuttavia, ha raggiunto una solida maggioranza qualificata di 21 Paesi, rappresentanti quasi l’82% della popolazione europea. L’Italia si è schierata a favore, esprimendo piena soddisfazione. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha parlato di un buon compromesso che ha recepito le istanze italiane, menzionando il riconoscimento dei biocarburanti e le cruciali flessibilità sui crediti di carbonio.
L’accordo segna un passo cruciale nella politica climatica europea, definendo un percorso ambizioso ma, grazie alle modifiche, più sostenibile per le diverse economie nazionali. A margine del Consiglio, il ministro Pichetto Fratin ha inoltre fornito un aggiornamento sul fronte interno, confermando che il decreto energia italiano è in fase di finalizzazione e potrebbe essere presentato la prossima settimana.











