Gaza, il piano USA per disarmare Hamas. Verso l’insediamento di “una forza di controllo, non di peacekeeping”

Mentre la tregua a Gaza si mostra sempre più fragile, gli Stati Uniti stanno accelerando i tempi per la creazione di una forza di sicurezza internazionale nella Striscia. Secondo indiscrezioni, Washington avrebbe già presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Sul terreno, intanto, si registra un’importante novità sul fronte degli ostaggi: Hamas ha restituito il corpo del soldato israelo-americano Itay Chen.

Il piano americano prevederebbe il dispiegamento di truppe provenienti da Paesi arabi e a maggioranza musulmana, tra cui Egitto, Turchia, Indonesia e Azerbaigian, con l’obiettivo di inviare un primo contingente entro il prossimo gennaio. La forza, descritta come un’unità di “controllo” più che di peacekeeping, opererebbe in collaborazione con un “Consiglio di pace” che potrebbe essere presieduto da Donald Trump. Il suo mandato, previsto fino al 2027 ma estendibile, includerebbe la protezione dei confini, la tutela dei civili, la sicurezza dei corridoi umanitari e l’addestramento di una nuova polizia palestinese. Un punto cruciale della bozza sottolinea che la forza garantirà la smilitarizzazione della Striscia, impedendo la ricostruzione di infrastrutture militari e procedendo al disarmo dei gruppi armati non statali.

La situazione sul terreno, tuttavia, resta estremamente delicata. Il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha espresso profonda preoccupazione per le continue violazioni del cessate il fuoco, richiamando tutte le parti al rispetto degli accordi. Secondo il Ministero della Salute palestinese, dall’inizio della tregua il 10 ottobre, gli attacchi israeliani avrebbero causato 240 morti e 607 feriti. In questo contesto, è avvenuta la riconsegna da parte di Hamas del corpo di un ostaggio, trovato durante scavi nel quartiere Shejaiya di Gaza City.

Le autorità israeliane hanno confermato che la salma appartiene al soldato dell’IDF Itay Chen, che possedeva anche la cittadinanza statunitense. Chen era l’ultimo ostaggio ucciso con passaporto americano ancora nella Striscia. Restano a Gaza i corpi di altri sette rapiti, inclusi i resti di un soldato caduto nel conflitto del 2014. La tensione resta altissima anche a Gerusalemme, dove circa 465 coloni hanno fatto irruzione nei cortili della Moschea di Al-Aqsa. A questi episodi si aggiungono le continue aggressioni contro i contadini palestinesi impegnati nella raccolta delle olive a sud di Nablus.