Riccione, FdI all’attacco sul turismo: “Stagione un flop, il sindaco Angelini si dimetta”

Un attacco frontale all’amministrazione comunale di Riccione arriva da Fratelli d’Italia, che chiede ufficialmente le dimissioni del sindaco Daniela Angelini. In una nota durissima diffusa oggi dal capogruppo consiliare Stefano Paolini, si parla di “clamoroso fallimento della stagione turistica”, citando i dati di Federalberghi che certificherebbero un crollo di arrivi e presenze.

Secondo l’esponente di FdI, l’amministrazione sarebbe colpevole di ignorare la gravità della situazione. “Di fronte all’evidenza dei fatti e dei numeri, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, esordisce Paolini. L’accusa è quella di una giunta “sorda, chiusa in se stessa, incurante delle ripetute richieste di confronto da noi avanzate e immune a ricevere consigli, nonostante la vita democratica preveda un dialogo anche con la maggiore forza di opposizione”.

Paolini critica duramente la strategia comunicativa del sindaco, accusata di distogliere l’attenzione dai problemi reali. “La Angelini e i suoi fanno finta di niente: vanno a farsi filmare nei quartieri o sui cantieri pubblicizzando lavori in ritardo con spot acchiappavoti”, attacca il capogruppo, lamentando la mancata convocazione di un tavolo di confronto con gli operatori del settore per analizzare le cause del presunto flop.

Nel mirino finiscono anche le scelte di promozione e intrattenimento: dal “copiare dai comuni vicini decantando la ruota panoramica come se fosse l’evento dell’anno” fino alle “campagne nazionali costosissime e fallimentari” e “l’addio a chi, come Radio Deejay, le masse sapeva muoverle e attirarle nella Perla verde”.

La conclusione è una richiesta netta e senza appello. “Per tutto questo, per racimolare un minimo di dignità e per chiedere scusa dello sfascio a cui stiamo assistendo, chiediamo con forza di cambiare pagina”, dichiara Paolini. “La Angelini torni a fare il suo lavoro nell’associazionismo locale, consenta alla cittadinanza di esprimere il proprio giudizio sul suo operato e rassegni quanto prima le dimissioni”. L’affondo si chiude con una prospettiva politica: “Riccione si può ancora salvare, ne siamo certi e noi abbiamo le possibilità e le competenze per farlo. Nell’anno e mezzo che resterebbe al voto, invece, se si va avanti così, non ci sarà limite al peggio”.