Rischia una condanna a sette anni e un mese il carabiniere 47enne di Cesena accusato di violenza sessuale e concussione nei confronti di una donna di 30 anni. I fatti risalgono all’agosto 2023 e si sarebbero consumati all’interno di una caserma dell’Arma, dove il militare prestava servizio.
Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe abusato della giovane sfruttando la propria posizione, promettendo in cambio favori di natura istituzionale: la possibilità di evitare la decurtazione dei punti della patente a un parente della donna e l’impegno a non far più perseguire il fratello, già noto alle forze dell’ordine. Il pubblico ministero Andrea Marchini, nella precedente udienza, ha chiesto per l’imputato una pena di oltre sette anni di reclusione.
Ieri, davanti al giudice per l’udienza preliminare Elisabetta Giorgi, i difensori del militare – gli avvocati Alessandro Pinzari e Piero Porciani – hanno chiesto l’assoluzione, sostenendo che il rapporto tra i due fosse del tutto consenziente. Il carabiniere, sospeso dal servizio dopo l’apertura del procedimento, ha sempre negato ogni forma di violenza o coercizione. Fin dal giorno della denuncia ha ammesso l’esistenza del rapporto, precisando però che si trattava di un incontro volontario, consapevole delle conseguenze che tale ammissione avrebbe avuto anche nella sua vita privata.
La difesa ha inoltre portato come elemento a sostegno il fatto che, nel corso del 2025, la donna abbia sporto altre tre denunce per tentata violenza sessuale nei confronti di uomini diversi. Per gli avvocati, questo dato dimostrerebbe l’assenza di prove concrete e la natura puramente dichiarativa del processo, fondato esclusivamente sulle parole delle due parti e privo di testimoni diretti.
Il procedimento si sta celebrando con rito abbreviato condizionato. La sentenza è attesa per il 21 novembre, data in cui il tribunale di Forlì ascolterà le repliche del pubblico ministero e della difesa prima della decisione finale.












