La presidenza di Donald Trump si trova oggi al centro di diversi scenari critici, sia sul fronte internazionale che interno. Mentre si registra un’apertura nei confronti dell’Iran sulla questione delle sanzioni, la tensione con la Cina riguardo ai dazi commerciali non si placa. A livello nazionale, il Paese affronta le conseguenze di uno shutdown prolungato e un nuovo scontro politico con il sindaco di New York.
Una significativa novità arriva dal fronte iraniano. Secondo quanto dichiarato dal presidente Donald Trump, Teheran avrebbe richiesto agli Stati Uniti la revoca delle sanzioni imposte al regime. Il presidente americano si è detto aperto ad ascoltare tale richiesta, affermando che valuterà gli sviluppi della situazione ma che accoglierebbe con favore questa possibilità.
Sul piano commerciale, non si allenta la tensione con la Cina. Pechino ha chiesto al mondo di rimuovere le barriere commerciali sui prodotti legati alle tecnologie verdi e ha definito ingiusta la richiesta di avviare negoziati sulle armi nucleari. Parallelamente, sul fronte interno, prosegue quello che viene descritto come “lo shutdown più lungo della storia”, una paralisi che minaccia di causare la cancellazione di centinaia di voli a novembre, con possibili disagi per milioni di passeggeri.
La tensione politica interna è destinata a crescere anche a New York, dove il nuovo sindaco, Zohran Mamdani, ha annunciato di voler creare una task force di 200 avvocati per contrastare legalmente le politiche dell’amministrazione Trump. La replica del presidente non si è fatta attendere: ha definito il neoeletto primo cittadino un “comunista antisemita”, preannunciando un duro scontro istituzionale.











