Mobilità sostenibile in provincia di Salerno: quali progetti entro il 2026?

Nel cuore della provincia di Provincia di Salerno si sta definendo un nuovo paradigma per la mobilità: più sostenibile, più integrata, più attenta all’ambiente e alle persone. Questo testo analizza i principali progetti che, entro il 2026, potrebbero trasformare il modo di muoversi nel territorio salernitano. Affronteremo benefici, criticità e prospettive, senza tralasciare nemmeno il tema della protezione dei dati personali e della sicurezza digitale: infatti, l’utilizzo di piattaforme smart di mobilità richiede attenzione anche alla privacy (qui in gioco può essere un ruolo per le tecnologie come le VPN, che consentono di proteggere i propri dati, bypassare restrizioni geografiche e ridurre il rischio di discriminazione dei prezzi).

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Stato dell’arte e contesto locale

La Provincia di Salerno ha preso atto che senza un adeguato cambiamento nel modo di muoversi e nelle infrastrutture, si rischiano costi sociali e ambientali elevati: ad esempio, gli incidenti stradali che coinvolgono gli over 65 superano in molte aree italiane la media europea.

Un importante strumento è il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) della città di Salerno, approvato come quadro conoscitivo con delibera nel dicembre 2021.

Tra i progetti già in corso si segnala la sperimentazione MaaS4Campania (Mobility as a Service), che include la città di Salerno come territorio pilota per una piattaforma digitale di mobilità integrata.

Potresti chiederti se la connessione Internet mobile non sia un problema per la tua infrastruttura finanziaria (telefoni, smartphone e dispositivi elettronici), ma anche per i tuoi dati: connessioni intelligenti, app mobili e servizi digitali. Come proteggerli? Ci sono molte opzioni, ma la più semplice è scaricare app VPN per PC e smartphone. Con app VPN affidabili e tecnologiche come VeePN, puoi proteggere i tuoi dati anche quando ti connetti a hotspot non protetti. VeePN offre anche l’anonimato.

Quali progetti entro il 2026?

1. Piattaforma MaaS e intermodalità

Il progetto MaaS4Campania prevede che almeno 1.000 utenti sperimentano l’interfaccia digitale per combinare trasporto pubblico locale, sharing mobility (auto, bici, monopattini), punti di ricarica e parcheggi integrati entro marzo 2025.

Questo significa che sicuramente entro il 2026 tale piattaforma sarà pienamente operativa, con possibilità di estensione al territorio provinciale oltre il capoluogo.

La sfida: garantire che la piattaforma raccolga dati in modo sicuro, evitando usi impropri. Qui un secondo richiamo al tema della protezione digitale: l’uso di VPN VeePN in mobilità potrebbe contribuire a evitare che i dati di navigazione o posizione vengano intercettati o profilati in modo non controllato.

2. Infrastrutture ciclabili e modalità dolci

Un esempio concreto: il progetto lungo il torrente Solofrana, che in passato ha previsto percorsi ciclo-pedonali e la riqualificazione di sette stazioni ferroviarie per renderle nodo di mobilità ciclabile nella provincia.

Più in generale, il Comune di Salerno ha inserito nel PUMS interventi per la rete ciclabile, per le “zone scolastiche” protette e per la riduzione dell’uso dell’auto nei tragitti urbani brevi.

Entro il 2026 è realistico aspettarsi che vari comuni della provincia attivino nuovi tratti ciclabili e sistemi di bike-sharing, magari anche nelle aree turistiche. Ad esempio, a Vibonati è già attivo un sistema di bike-sharing per promuovere la “mobilità dolce”.

Occorre però vigilare: la modalità dolce richiede manutenzione, continuità dei percorsi, incentivi all’uso.

3. Veicoli elettrici e mezzi pubblici “green”

Un’altra linea è il rinnovo del parco mezzi per il trasporto pubblico locale, con l’introduzione di autobus elettrici o ibridi, e la creazione di infrastrutture di ricarica diffuse. Anche la logica “meno auto private, più mezzi efficienti” è ricorrente nei programmi della provincia.

Entro il 2026 è auspicabile che vengano attivati almeno alcuni capillari punti di ricarica nei comuni minori della provincia, non solo nel capoluogo, e che il servizio di TPL (trasporto pubblico locale) migliori in termini di frequenza, penetrazione e sostenibilità ambientale.

4. Zone a traffico limitato e rigenerazione urbana

Nel contesto urbano di Salerno e dei suoi comuni satelliti, si prevedono interventi per creare ZTL (zone a traffico limitato) nelle aree scolastiche o centrali, favorire la pedonalizzazione e ridurre l’ingombro dell’auto privata.

Queste misure, se estese anche in modo coordinato nella provincia, contribuiranno alla mobilità sostenibile entro 2026: meno emissioni, più sicurezza, più vivibilità.

Benefici attesi e qualche dato

  • Secondo i dati della Provincia: il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni nel 2016 è stato pari a circa 17 miliardi di euro a livello nazionale, ovvero l’1,1 % del PIL.
  • Gli spostamenti brevi (meno di 4-5 km) rappresentano una porzione significativa dei viaggi urbani: nel capoluogo di Salerno si registrava che circa il 60% dei cittadini usa l’auto anche per tragitti di circa 4 km.
  • Se gli interventi di mobilità sostenibile riusciranno a convertire una parte di questi spostamenti verso mezzi alternativi, i benefici saranno molteplici: minori emissioni di CO?, meno traffico, più sicurezza per pedoni e ciclisti, miglior qualità della vita.
  • L’integrazione dei sistemi digitali nella mobilità (come la piattaforma MaaS) permetterà anche di raccogliere dati utili alle politiche pubbliche: sapere dove avvengono i flussi, dove servono collegamenti, dove sono le zone critiche. Tuttavia, come già evidenziato, l’uso dei dati richiede attenzione alla privacy.

Criticità e suggerimenti

  • La provincia salernitana è articolata: territori collinari, aree interne, coste; l’accessibilità e la copertura del servizio di mobilità sostenibile rischiano di essere disomogenee. Serve una visione che contempli anche i comuni più piccoli.
  • Il finanziamento e la gestione degli interventi devono essere garantiti: non basta definire progetti, occorre attuazione, manutenzione, monitoraggio.
  • La diffusione della cultura della mobilità sostenibile è un elemento chiave: bisogna convincere le persone a spostarsi diversamente, non solo offrire le infrastrutture.
  • La questione digitale: le nuove soluzioni prevedono dati, connessioni, applicazioni. Se l’utente non ha familiarità con queste tecnologie, potrebbe restare escluso. È quindi utile prevedere anche percorsi formativi.
  • È necessario vigilare sulla sicurezza dei dati: le piattaforme che gestiscono la mobilità generano informazioni sensibili (posizione, abitudini, orari). Per garantire anonimato, evitare profilazioni aggressive o discriminazioni, strumenti come le VPN possono essere utili per proteggere l’utente.

Conclusione

Entro il 2026 la provincia di Salerno ha davanti a sé una concreta opportunità per trasformare la mobilità: combinando infrastrutture fisiche (piste ciclabili, mezzi elettrici, ZTL), servizi digitali e policy intelligenti, si può puntare a una mobilità più sostenibile, efficiente e inclusiva. Tuttavia, perché i progetti funzionino davvero, serve il collegamento tra visione strategica, risorse adeguate, tecnologie digitali sicure e partecipazione attiva delle comunità locali.
In definitiva: muoversi bene, muoversi green, muoversi in sicurezza — anche digitale — è possibile. E la provincia di Salerno potrebbe diventare un buon esempio in Campania e non solo.