Tregua fragile a Gaza: allestiti campi per 100mila famiglie. Secondo dati forniti da Hamas il bilancio delle vittime supera i 69mila

La tregua in Medioriente appare fragile ma regge, sebbene le forze israeliane non abbiano interrotto i loro raid mirati. In questo contesto, emerge una drammatica emergenza umanitaria con l’allestimento di 16 campi per sfollati nella Striscia di Gaza, mentre il bilancio delle vittime, secondo fonti palestinesi, ha superato la soglia dei 69.000 morti.

Sul fronte umanitario, il Comitato egiziano a Gaza, un’organizzazione non governativa che opera sotto la supervisione del Cairo, ha comunicato di aver predisposto sedici aree attrezzate per accogliere circa 100.000 famiglie palestinesi costrette a lasciare le proprie case. Parallelamente, sul piano diplomatico, Israele ha ricevuto, tramite la Croce Rossa, la salma di un altro ostaggio che aveva perso la vita durante la prigionia.

A fornire l’aggiornamento sul tragico bilancio delle vittime è l’agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita dati forniti da Hamas. Secondo quanto riportato, il numero totale dei morti dall’inizio del conflitto avrebbe superato le 69.000 unità. Questo significativo aumento nel conteggio sarebbe dovuto al ritrovamento di numerosi corpi rimasti sepolti sotto le macerie degli edifici crollati durante i bombardamenti.

La situazione a Gaza resta dunque critica, sospesa tra i tentativi di stabilizzare il cessate il fuoco e una crisi umanitaria di proporzioni enormi. Mentre si cerca di dare un riparo a centinaia di migliaia di sfollati, la conta delle vittime continua a crescere, restituendo la dimensione di un conflitto dal costo umano devastante.