C’è un tempo per discutere e un tempo per agire. Oggi è il tempo della responsabilità.
L’ultimo Consiglio ha mostrato una maggioranza smarrita, mentre il Paese chiede risposte e coraggio. La riforma dell’IGR è solo un esempio: si è aggiustato il tiro, ma manca la visione. Ho sostenuto con la mia firma gli emendamenti condivisi con il Sindacato perché ritenevo giusto riconoscere il ritrovato metodo di confronto, ma non basta ritoccare, serve decidere. Perché ogni aumento di pressione fiscale sulle imprese è un freno allo sviluppo.
Chi è contento di pagare di più senza vedere una contropartita? Quella contropartita si chiama sviluppo, e passa solo da una direzione chiara: l’Europa.
Eppure assistiamo a spese che crescono e prospettive che mancano. Si fa debito, ma non si dice perché. Si parla di futuro, ma non si tagliano sprechi. Si reagisce alle crisi, ma non si costruisce un disegno.
Nel frattempo, la tempesta sul sistema finanziario ha mostrato un Paese resistente ma non pronto. La comunicazione è stata efficace, ma confusa. E la domanda resta: stiamo davvero remando tutti nella stessa direzione?
È tempo di cambiare passo.
San Marino ha bisogno di un tavolo per lo sviluppo, dove si parli di crescita, imprese, giovani e infrastrutture. I mercati mondiali rallentano, l’incertezza cresce, e noi non possiamo più restare fermi.
Vogliamo un Paese che attragga nuove famiglie, che sostenga chi vuole restare, che dia una prospettiva ai giovani?
Allora servono scelte: incentivi chiari per chi investe, un piano per la casa, una politica demografica e infrastrutturale seria.
San Marino non può più vivere di aggiustamenti. Deve ricominciare a sognare.
Perché il futuro non si aspetta:
si costruisce. Ora. Insieme.
Michela Pelliccioni
Consigliere indipendente di opposizione











