Dopo tante giornate di Consiglio, di commissioni, di incontri e di scontri, il risultato ottenuto con la Riforma IGR, soddisfa Libera. Giudizio unanimemente espresso dalla Segretaria del partito Giulia Muratori e dai Consiglieri Giuseppe Maria Morganti e Michele Muratori nel corso di una conferenza stampa che ha voluto fare il punto della situazione, senza tralasciare quelle congiunture che forse si sono rivelate politicamente più critiche.
“In effetti ci sono stati degli errori di metodo” ha spiegato Giulia Muratori ripercorrendo a ritroso il percorso ad ostacoli della riforma IGR. Per lo più errori di comunicazione, in particolare quando si è trovato l’accordo con i sindacati, che non è stato annunciato nei tempi dovuti. “L’obiettivo è sempre stato quello di eliminare le differenze tra lavoratori dipendenti e tutelare le fasce di reddito più basse. Una volta superati questi ostacoli, il clima è radicalmente cambiato”. Sull’accusa che questi obiettivi siano stati colti solo dietro la spinta della piazza, la Segretaria ha ricordato che l’obiettivo di Libera è sempre stato quello di avere una riforma il più possibile equa, senza che questo gravasse sulle piccole e medie imprese, né sui lavoratori autonomi.
Ha accennato ad alcune novità introdotte dalla riforma, anche queste forse sfuggite ad una comunicazione più puntuale: il passaggio dalle deduzioni alle detrazioni, dentro le quali sono state previste le spese di affitto, quelle per le protesi, le spese dentistiche e sanitarie, ed è stato aumentato l’importo del carburante. Altre spese detraibili tramite SMAC sono quelle delle bollette e delle assicurazioni per la macchina e per la casa. È stata introdotta una no tax area fino ai 10 mila euro di reddito. Invece la detrazione SMAC diminuisce progressivamente oltre i 20 mila euro di reddito. “La maggiore progressività – ha precisato la Segretaria – indurrà sicuramente ad una maggiore responsabilità contributiva. Il carico fiscale resta pressoché invariato fino ai 35 mila euro, tutelando in questo modo i redditi più bassi”.
Ma anche lo Stato deve fare la sua parte, perché l’aumento delle spese delle Segreterie di Stato emerso con la legge di Assestamento del bilancio, non è andato giù neanche a loro. Le due Segreterie di Libera, hanno raccontato, hanno avuto degli aggiustamenti per lo più tecnici.
Il vero problema grosso è la scuola, direttamente derivante da un calo di nascite che non ha precedenti nella storia. “Ci stiamo confrontando sui dati, che sono stati raccolti negli ultimi anni e che porteranno i loro effetti nel futuro prossimo. Inoltre, ci stiamo interrogando anche su alcune proposte nuove che stanno arrivando”. Libera è d’accordo con il Segretario Lonfernini sul blocco dei concorsi, perché la scuola non può essere paragonata al resto della PA. Stessa parità di intenti sui cambiamenti che saranno necessari per l’intero sistema scolastico, da portare avanti insieme anche con gli insegnanti.
Anche Giuseppe Maria Morganti ha posto l’accento sulla soddisfazione di tutta Libera per l’approvazione della riforma IGR, che tra le altre cose tutela perfino gli autonomi, solitamente poco considerati. E poi i controlli. “Saranno più efficaci perché si andranno ad incrociare i dati finanziari con quelli tributari – ha sottolineato – e noi chiediamo che i controlli siano fatti su tutte le imprese”. Quindi, ha dato una lettura positiva anche del grandissimo movimento popolare che ha contrassegnato il percorso della riforma: “Finalmente il Paese si è svegliato! Quando è silente e non si compatta, si rischia di compromettere le esigenze sociali e si possono verificare perfino delle derive politiche. In questo caso non ce ne sono state. Dalla piazza sono arrivati messaggi molto chiari e anche molto educati”. Poi ha aggiunto: “Libera cerca di fare il suo mestiere. Sappiamo che stare all’opposizione è più facile e meno impegnativo che stare al governo”. Quindi ha elencato gli altri risultati raggiunti, come il riconoscimento della Palestina e il progetto di legge sulla casa, che è solo il primo passo verso la prossima redazione del PRG. C’è il neo dei 10 milioni spesi in più nella sanità, ma sono il frutto della precedente gestione in quanto il nuovo CE si è insediato a luglio. E poi c’è l’Europa, sulla quale ancora non si hanno notizie certe. Appena un accenno sul sistema bancario, anche questo strettamente collegato all’Accordo UE e San Marino non può permettersi che sia un accordo debole.
Sull’avanzamento del percorso UE, ha precisato Michele Muratori, è già stata convocata una commissione esteri per venerdì 14 e lì si spera di avere qualche chiarimento in più. “Sicuramente c’è piena fiducia nel buon esito di tutto il percorso” ha assicurato. Sulla buona conclusione della Riforma IGR, ha chiosato: “È stata una prova di maturità della maggioranza e del governo, che hanno saputo ascoltare la gente e riparametrare le proprie iniziative andando a correggere l’articolato”. E poi la disamina del lavoro portato avanti dalle Segreterie di Libera. Oltre alla casa, anche gli importanti passi in avanti sull’autonomia energetica e la transizione ecologica, il PRG e le nuove soluzioni sul trasporto pubblico interno. A questo, si aggiunge l’impegno sempre offerto per portare a termine il percorso sull’ICEE e sulla legge per la cittadinanza.
E sulla Sanità, che è stato un cavallo di battaglia durante tutta la campagna elettorale, adesso va tutto bene? “La coerenza è sempre stata un nostro punto di forza – ha precisato Michele Muratori – perché abbiamo sempre creduto fosse necessario un cambio di passo, che si è concretizzato con l’ingresso del nuovo CE, a cui va tutta la nostra fiducia. Si è insediato la scorsa estate: è chiaro che le maggiori spese non si possono imputare al nuovo organismo. Sicuramente ci sono costi che si possono limitare, andando a revisionare tutte le consulenze che ci sono in quel settore. Da parte nostra ci sarà sempre un confronto reale”.
Infine, ha concluso, sempre in merito alle spese del governo: “Quando viene chiesto un sacrificio alla cittadinanza, anche la politica deve fare la sua parte. E qui parte tutto il discorso della spending review. Già nella prossima finanziaria saremo in grado di produrre tutti i correttivi necessari”.











