San Marino. Sammarinesi schedati dal Fisco italiano … di Marco Severini, direttore GiornaleSM

Sta accadendo qualcosa di inaccettabile, ma a San Marino nessuno sembra accorgersene. Diversi cittadini sammarinesi stanno ricevendo cartelle di pagamento emesse dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione italiana, complete di codice fiscale italiano e indirizzo “San Marino R.S.M. EE”, come se la nostra Repubblica fosse una semplice provincia d’oltreconfine.

Sì, avete letto bene. L’Italia, attraverso le sue strutture fiscali, raccoglie dati, genera codici fiscali e notifica atti esattoriali a cittadini sammarinesi per presunti crediti maturati in anni passati – spesso per prestazioni sanitarie o ticket ospedalieri. Uno di questi documenti, che abbiamo potuto visionare, riguarda una cartella dell’Agenzia delle Entrate di Forlì-Cesena per conto dell’ASST dei Sette Laghi di Varese. Totale: 122,92 euro. Importo modesto, ma simbolo di una deriva grave.

Il documento assegna un codice fiscale italiano a un cittadino di San Marino, indicato come residente estero. Una formalità che, però, nasconde una schedatura di fatto.
Perché quei dati, una volta inseriti nei registri informatici italiani, vengono archiviati, elaborati, condivisi e gestiti come se si trattasse di un normale contribuente italiano. Con tanto di possibilità di azioni esecutive in caso di mancato pagamento.

E qui la domanda sorge spontanea: chi ha autorizzato tutto questo?
Chi ha dato il via libera al Fisco italiano per trattare dati personali e fiscali di cittadini sammarinesi, notificando loro atti impositivi direttamente sul territorio della Repubblica?

San Marino è uno Stato sovrano. Ha un proprio sistema giuridico, una propria amministrazione finanziaria e una propria tutela dei dati. Eppure l’Italia agisce come se nulla fosse, come se San Marino fosse un quartiere di Varese o di Cesena, violando di fatto ogni principio di sovranità informativa.

In pratica, i sammarinesi vengono schedati come contribuenti italiani, con tanto di codice fiscale, banca dati e procedura di riscossione. E il tutto avviene nel silenzio generale delle istituzioni sammarinesi. Nessuno ha ancora chiesto spiegazioni a Roma, nessuna Segreteria ha sollevato il problema con i ministeri competenti.

Eppure non si tratta solo di una questione burocratica. Qui è in gioco la dignità di uno Stato.
Perché se oggi l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può notificare una cartella per un ticket ospedaliero, domani potrà farlo per qualsiasi altra ragione: imposte, multe, controlli patrimoniali, perfino pignoramenti. Tutto sulla base di dati ottenuti e gestiti da un’autorità straniera.

È una penetrazione amministrativa silenziosa ma pericolosa.
San Marino, nel frattempo, resta a guardare, come se fosse normale che un cittadino sammarinese venga trattato da debitore fiscale di uno Stato estero.

Qualcuno dovrebbe ricordare che la libertà non si perde in un giorno, ma a piccoli passi.
Oggi tocca a una cartella da 122 euro. Domani potrebbe toccare a qualcosa di più serio.

E allora, quando ci sveglieremo, ci accorgeremo che la sovranità che amiamo tanto sbandierare sarà diventata carta straccia.

Ovviamente Beccari sta zitto, impensabile una sua protesta, e non interviene perchè sogna l’Europa, che ci distruggerà ma non a piccoli passi. Ma la cose così non vanno bene e non funzionano.

Marco Severini – direttore GiornaleSM