Un’incisiva azione di controllo ha permesso al Comune di Rimini di recuperare circa un milione di euro di Imu evasa nel corso del 2025. La nuova strategia, basata sulla cosiddetta “perequazione catastale”, punta a individuare e far regolarizzare le anomalie tra lo stato di fatto degli immobili e i dati ufficiali presenti nella banca dati del Catasto.
Il meccanismo, affidato a un soggetto esterno specializzato, si concentra sulle proprietà che hanno subito modifiche o interventi edilizi mai dichiarati ufficialmente. Una volta individuata un’irregolarità, gli uffici comunali inviano un invito formale al proprietario affinché regolarizzi spontaneamente la propria posizione. In caso di mancata regolarizzazione, scatta la segnalazione all’Agenzia delle Entrate, che procede d’ufficio all’aggiornamento della rendita catastale, applicando costi e sanzioni a carico del proprietario.
Nel corso del 2025, questa attività ha già portato alla verifica di 30 posizioni, mentre attualmente sono in corso ulteriori controlli su altre venti situazioni, con un’attenzione particolare rivolta ad attività produttive e strutture ricettive. Secondo i dati forniti dall’amministrazione, questo risultato, sommato al recupero da controlli analoghi sulle aree edificabili, ha generato un’entrata aggiuntiva di circa un milione di euro di Imu non versata.
Questa operazione si inserisce in un quadro più ampio di lotta all’evasione che, secondo le stime, porterà nelle casse comunali quasi 10 milioni di euro entro la fine dell’anno. La previsione aggiornata per il 2025 include infatti il recupero di 5,6 milioni di Imu, 2,5 milioni di Tari (la tassa sui rifiuti), 580 mila euro dall’imposta di soggiorno e 250 mila euro dal Canone unico patrimoniale.











