Si è svolta ieri al Tribunale di Pesaro una nuova udienza del processo a Luca Ricci, il 50enne accusato di aver ucciso i genitori, Giuseppe Ricci, 75 anni, e Luisa Marconi, 70, nella loro abitazione di via Fanella 127 a Fano, nella notte tra il 23 e il 24 giugno 2024.
L’imputato, operaio metalmeccanico, è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare, dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà. Secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe colpito il padre con un martello e strangolato la madre con un cavo del telefono, per poi simulare una rapina allo scopo di depistare le indagini. Gli inquirenti ritengono che il movente sia di natura economica: i genitori, infatti, avrebbero dovuto consegnare circa 13.700 euro al nuovo proprietario della casa venduta all’asta, somma mai ritrovata.
L’udienza di ieri, davanti alla Corte d’Assise di Pesaro, è stata dedicata all’ascolto dei primi testimoni chiamati a ricostruire le ore successive al delitto. Tra questi il sovrintendente di Polizia Luca Aiudi, tra i primi ad arrivare nell’abitazione dopo la chiamata con cui, alle 8.20 del mattino, Ricci segnalò di aver trovato i genitori senza vita. L’agente ha ricordato che, inizialmente, la scena appariva compatibile con un furto finito nel sangue, ma l’assenza di un’arma da fuoco e la presenza di numerose tracce di sangue sulle pareti fecero sorgere immediati sospetti.
Durante i rilievi, la Polizia Scientifica rinvenne in un pozzetto del giardino un martello con manico di legno, ritenuto l’arma del delitto. Le ispezioni cadaveriche confermarono che Giuseppe Ricci era stato colpito ripetutamente alla testa, mentre la moglie era morta per strangolamento. Al momento dell’arrivo degli agenti, Luca Ricci appariva agitato, con una mano sporca di sangue e una ferita al labbro, che attribuì a una caduta.
Nel corso dell’udienza sono state ascoltate anche Orietta Ricci, sorella dell’imputato, e l’ex moglie dell’uomo. La sorella ha dichiarato di non essere a conoscenza di difficoltà economiche nella famiglia né della procedura di pignoramento legata all’abitazione dei genitori.
Il processo proseguirà nel pomeriggio con la deposizione di altri testimoni.












