Un rocambolesco inseguimento a folle velocità si è concluso ieri sera a Cotignola con lo schianto di un’auto contro un albero e l’arresto del suo conducente. Un 29enne di origine straniera è stato fermato dai Carabinieri al termine di una fuga di oltre cinque chilometri, mentre i suoi due complici sono riusciti a dileguarsi nel buio. L’operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo contro i furti in abitazione che hanno colpito la zona di Lugo.
L’allerta era alta nel Lughese a seguito di numerose segnalazioni di tentativi di furto, concentrati soprattutto nella fascia oraria tra le 17 e le 20. Per questo motivo, ieri pomeriggio la Compagnia dei Carabinieri di Lugo aveva predisposto una serie di controlli a tappeto lungo le principali arterie stradali, impiegando diverse pattuglie, alcune anche in abiti civili, per presidiare il territorio.
L’attenzione dei militari si è concentrata su un’auto di grossa cilindrata, segnalata come sospetta da alcuni cittadini attraverso il numero di emergenza 112. Una pattuglia della Stazione di Cotignola ha intercettato il veicolo mentre sfrecciava sulla provinciale Naviglio. Nonostante l’attivazione di sirene e lampeggianti e l’ordine di fermarsi, il conducente ha accelerato nel tentativo di seminare le forze dell’ordine, toccando punte di oltre 160 chilometri orari.
La fuga è terminata bruscamente dopo circa cinque chilometri, quando il veicolo, imboccata una strada di campagna, è uscito di strada schiantandosi contro un albero. Dall’auto sono scese tre persone: due sono riuscite a fuggire a piedi nei campi circostanti, approfittando dell’oscurità. Il conducente è stato invece bloccato dai Carabinieri, non senza difficoltà a causa della sua violenta reazione. All’interno dell’abitacolo sono stati scoperti numerosi attrezzi da scasso e alcuni oggetti in oro, ritenuti provento di furto.
L’uomo, un 29enne già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione e possesso di strumenti da scasso. Dopo aver passato la notte in camera di sicurezza, questa mattina è stato condotto davanti al Giudice del Tribunale di Ravenna, che ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Proseguono intanto le indagini per identificare i due complici e risalire ai proprietari della refurtiva.











