Proseguono le indagini sulla spettacolare rapina avvenuta alle due gioiellerie del centro commerciale Esp di Ravenna. Una svolta è arrivata con il ritrovamento della seconda auto usata per la fuga. Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Coco, stanno ora analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per dare un volto e un nome ai componenti della banda.

L’assalto, rapido e organizzato, è stato condotto da un gruppo di malviventi che ha agito con precisione chirurgica. Con i volti coperti da maschere in lattice e cappelli, in meno di tre minuti hanno scavalcato i banconi, infranto le vetrine dei negozi “Sì Anelli” e “La Gioielleria” e razziato i preziosi. Durante l’azione, un addetto alla sicurezza che ha tentato di lanciare l’allarme è stato minacciato con una pistola e privato della sua ricetrasmittente, isolando di fatto l’area per minuti cruciali. I video mostrano scene di panico, con clienti e commesse in fuga.
Entrambe le vetture usate per allontanarsi, una Fiat Panda e un’Alfa Romeo Giulietta, sono state ritrovate abbandonate alle porte di Ravenna, una delle quali nei pressi di via Ravegnana. L’ipotesi degli investigatori è che la banda le abbia utilizzate solo per il primo tratto del percorso, per poi salire a bordo di altri veicoli “puliti” e far perdere definitivamente le proprie tracce. A conferma della loro preparazione, i ladri hanno prelevato selettivamente solo oggetti in oro, ignorando argenteria e orologi.
Il giorno dopo il colpo, all’interno del centro commerciale restano i segni della devastazione e la paura, ma anche una forte determinazione. Il titolare della gioielleria “Sì Anelli” ha comunicato alla stampa locale la volontà di reagire immediatamente, riaprendo l’attività e sottolineando che non si lasceranno abbattere. Nel frattempo, titolari e personale hanno sollevato con forza la questione della sicurezza all’interno della struttura, chiedendone una revisione.











