San Marino. Allarme denatalità: per CDLS “Agire al più presto è una questione di sopravvivenza”

 
Rsm 13/11/2025 – L’emergenza denatalità è la vera sfida per il nostro Paese. Per questo la Confederazione Democratica Lavoratori Sammarinesi ha posto la questione già da diversi anni, mettendola tra le priorità di azione nel Congresso Generale di ottobre 2024. La vera sfida strutturale per San Marino. Fare meno figli, in prospettiva, porterà a una contrazione sociale e culturale, con pesanti ricadute per l’occupazione e il welfare.
Ben vengano ipotesi come il rafforzamento degli assegni familiari, l’istituzione di un fondo per la natalità e la famiglia, facilitazioni per le giovani coppie nella ricerca della casa, ampliamento dei servizi per l’infanzia.
La CDLS vuole portare soluzioni concrete per invertire il trend e lo ha fatto inviando alla Segreteria alla Famiglia, le sue proposte di modifica alla legge 129/2022 “Norme a sostegno della famiglia”. Proposte concrete, come l’ampliamento del ‘Congedo di genitorialità o maternità e paternità’ a 210 giorni invece degli attuali 150.
Così strutturati:
· 3 mesi obbligatori per la madre;
· 3 mesi a scelta per la madre o per il padre;
· 1 mese ulteriore da attivarsi esclusivamente su richiesta paterna.
“Vogliamo valorizzare nella maniera più ampia la genitorialità nel suo insieme e incentivare il ruolo del padre in linea con il concetto di ‘paternità attiva’”, spiega il Segretario Generale CDLS.
“In linea con il concetto di maggior coinvolgimento del padre – prosegue Milena Frulli -, chiediamo aumentare da 10 a 20 giorni il congedo di paternità, da usufruire entro il primo anno di vita del figlio, e di renderlo obbligatorio”.
La denatalità si combatte con interventi a 360 gradi, con tutele estese a tutte le donne: da quelle che lavorano alle disoccupate. In questa direzione va la proposta di modificare l’art. 21 L. 42/1955 che recita: “Nei casi di gravidanza e puerperio l’indennità sarà erogata a condizione che la lavoratrice – all’atto in cui richiede l’erogazione dell’indennità – risulti occupata, ovvero iscritta nelle liste dei disoccupati presso l’Ufficio di Collocamento, almeno da sei mesi”. Eliminando la dicitura “da almeno sei mesi”, che penalizza le donne che sono da poco entrate nel mondo del lavoro o sono disoccupate, di tutelano tutte le maternità.
Il Paese del futuro dovrà garantire alle coppie un lavoro sereno e stabilità economica; ambienti lavorativi non discriminanti per i genitori, soprattutto per le madri; una maggiore conciliazione dei tempi vita–lavoro; il diritto alla casa con costi accessibili; il supporto di scuola e attività extrascolastiche, pensate per la crescita delle nuove generazioni, di supporto alle famiglie
“Dobbiamo agire al più presto per invertire la tendenza del calo delle nascite in Repubblica – conclude Frulli – è una questione di sopravvivenza del Paese”.
Comunicato stampa – CDLS