San Marino. La strana storia del bonifico dei 500 mila euro per la cessione. Retroscena ed ipotesi sull’operazione bulgara sulla Banca di San Marino … di Elli, Il Sole 24 ore

La vicenda dell’acquisizione da parte del gruppo Bulgaro Starcom holding del 51% della Banca di San Marino dall’Ente Cassa di Faetano (che ne detiene il 90%) si tinge sempre più di giallo.

Ai domiciliari restano due persone indagate per concussione per avere incassato una dazione da 500mila euro versata con un bonifico. Uno dei due soggetti – è la tesi dell’accusa – avrebbe favorito proattivamente i contatti con il gruppo bulgaro Starcom holding e la società veicolo San Marino Group, per portare a buon fine l’operazione di cessione del 51% della banca dall’Ente Cassa di Faetano.

L’altro (la moglie del primo soggetto) avrebbe fornito le coordinate bancarie del conto della sua azienda per garantire il buon esito del pagamento.

Il punto però è un altro: appare poco verosimile che una tangente venga pagata attraverso un regolare bonifico bancario: così come in Italia, anche a San Marino, le operazioni bancarie sono soggette a una precisa disciplina antiriciclaggio e anche qui vige l’obbligo di segnalazione di operazioni sospette.

Di più. La causale del versamento sul conto dell’azienda era “consulenza”. Solo che un bonifico da 500mila euro su un conto di una società che all’anno ne fattura molto meno, si nota come un elefante sulla spiaggia di Riccione. Allora le ipotesi si sprecano e il ragionamento va ribaltato. «Se non si fosse intercettato il versamento – spiegano addetti ai lavori – che figura ci avrebbe fatto la vigilanza (e di conseguenza il Governo)? E se la storia dei bonifici fosse rimasta in qualche modo segretata per farla emergere a tempo debito?». Forse è per questa ragione che a interessarsi della questione ci sia Giovanni Can

zio, il dirigente del Tribunale di San Marino, che pure sul Titano ha funzioni amministrative. Canzio è stato presidente della Corte d’Appello di Milano, nonché presidente emerito della Corte di Cassazione italiana.

Il sospetto, dunque, è che la vicenda del bonifico “partito per la tangente” in realtà sia da spiegare con il tentativo di mettere in off side la vigilanza bancaria locale: Aif in primis (l’Agenzia Antiriciclaggio) e di sponda la Banca Centrale di San Marino (omologa di Banca d’Italia), presieduta da Catia Tomasetti e diretta dall’ex Banca d’Italia Andrea Vivoli. E non sarebbe la prima volta. Vivoli era già stato coinvolto (e poi ampiamente scagionato) in un’inchiesta aperta dal Commissario della legge Alberto Buriani, sospeso perché condannato in secondo grado per tentata concussione a quattro anni. E in attesa del terzo grado di giudizio. Mentre in attesa del primo grado sono i 13 protagonisti della scalata alla Banca centrale di San Marino che la stampa locale ha oramai battezzato “la Cricca”. La prossima udienza è prevista il 27 novembre.

Stefano Elli, Il Sole 24 ore