Smentita a quanto dichiarato da Giampiero Semeraro dello Sportello Lupo Rimini a proposito della “intoccabilità del lupo”.
La Direttiva Habitat prevede invece da anni deroghe per l’abbattimento dei lupi.
Giampiero Semeraro non ha alcun incarico ufficiale e pertanto non è “Coordinatore del monitoraggio del lupo per la Provincia di Rimini”
Ha suscitato stupore anche tra i nostri iscritti l’affermazione di Giampiero Semeraro, dello Sportello Lupo Rimini, che sui media – ma anche negli incontri pubblici – dichiara, e ha ancora dichiarato il 12 novembre, che “momentaneamente il lupo ancora è intoccabile (…) allo stato attuale si può solo prevenire”. Che è totalmente falso. Vero è che anche in Italia il lupo è stato ormai declassato ma che per arrivare all’abbattimento, solo nei casi previsti, occorrano ancora pochi passaggi istituzionali. Ma è ancor più vero che la Direttiva Habitat, approvata nel 1992 dalla Commissione Europea e quindi pure dall’Italia, preveda all’art.16 l’abbattimento in deroga dei lupi problematici/pericolosi. Il D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 ha poi previsto all’art. 11 che il Ministero dell’Ambiente (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), sentiti per quanto di competenza il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e l’ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ora ISPRA), può autorizzare le deroghe alle disposizioni previste agli articoli 8, 9 e 10, comma 3, lettere a) e b).
Dette deroghe sono applicabili: (a) per proteggere la fauna e la flora selvatiche e conservare gli habitat naturali; (b) per prevenire gravi danni, segnatamente alle colture, all’allevamento, ai boschi, al patrimonio ittico e alle acque e ad altre forme di proprietà; (c) nell’interesse della sanità e della sicurezza pubblica o per altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, e motivi tali da comportare conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente. L’Italia è ormai lo stato europeo con la più grande popolazione di lupi (non poche migliaia di esemplari) e ha la stessa Direttiva Habitat di altri stati UE che legalmente gestiscono i lupi tramite abbattimento. Nel 2024 la Francia ne ha abbattuti 209 su 1013, la Svezia 30 su 375, la Svizzera 85 su 300, la Finlandia 52 su 300, e così via. Ma in Italia associazioni animaliste e ambientaliste, grazie a politici conniventi o esitanti tipo “abbiamo le mani legate”, di fatto ne bloccano l’attuazione. ISPRA, branca scientifica del ministero dell’Ambiente, ha addirittura già stabilito che in Italia, nei casi previsti di cui sopra, sono abbattibili 98-163 lupi, di cui 9-15 in Emilia Romagna.
E’ molto strano che Giampiero Semeraro venga definito e si presenti, negli incontri pubblici e sui media, come “Coordinatore del monitoraggio del lupo per la Provincia di Rimini”, visto che non ha mai avuto alcun relativo incarico ufficiale. Eppure l’incarico di coordinatore è complesso, generalmente include l’organizzazione di risorse e attività, la supervisione del personale, il monitoraggio dei progetti e la garanzia del rispetto delle procedure e degli obiettivi. Ricordiamo che per gli incarichi, professionali ma anche di volontariato gratuito, affidati dalla pubblica amministrazione, la formalizzazione scritta è obbligatoria a pena di nullità. Deve esserci una descrizione dettagliata dell’attività, la durata e il compenso (previsto o gratuito) e gli incarichi di consulenza devono essere pubblicati, entro tre mesi dal conferimento. Presentarsi, senza esserlo, come un incaricato di un ente potrebbe configurarsi con il reato di usurpazione di funzioni pubbliche, previsto dall’articolo 347 del codice penale. Lo sanno i funzionari e dirigenti della Regione e pure il presidente della Provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad? Interpellati, alcuni hanno risposto che Semeraro è incaricato de facto, ossia di fatto e nella pratica anche se non è riconosciuta legalmente o ufficialmente. Tutto il contrario di “de iure” (“di diritto”), che si riferisce a una situazione formalmente e legalmente stabilita.
Il problema è che Giampiero Semeraro, senza dubbio appassionato di lupi da molti anni, ammette pure nel suo sito di essere ampiamente conosciuto anche nel mondo della scuola, e di lavorare con scuole di ogni ordine e grado per cercare di avvicinare gli studenti al mondo della natura. Ma per fare cosa, dire che momentaneamente il lupo ancora è intoccabile, quando invece non è vero? Dà informazioni corrette sul problema dei lupi e sui diritti delle persone? Dare informazioni veritiere agli studenti è fondamentale, e quindi i direttori didattici dovrebbero, come dice del resto la legge, organizzare e fornire una informazione corretta e obiettiva, meglio a nostro parere con la presenza contemporanea di un’altra persona riconosciuta come non di parte, in un contradditorio che chiarisca informazioni non date o date male.
A proposito del presidente della Provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad, è anche sindaco di Rimini e quindi per legge il responsabile della tutela della pubblica incolumità. Il sindaco per legge ha poteri di sovrintendenza alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico e di attuare provvedimenti, dopo la preventiva comunicazione al prefetto, anche contingibili ed urgenti, adottati al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Compreso l’ordine di abbattimento urgente di animali pericolosi, lupi inclusi, come già fatto da Rikus Jager, sindaco di Westerveld (Paesi Bassi) nel 2023, dopo che un lupo (in tutto lo stato sono un centinaio) aveva attaccato e ferito un agricoltore. Fu denunciato dagli ambientalisti, ma tutto fu archiviato dalla magistratura in quanto l’operato era stato del tutto legittimo. Il sindaco/presidente Jamil Sadegholvaad ha almeno proposto alla Regione di presentare, in base alla Direttiva Habitat, al Ministero dell’Ambiente la richiesta di autorizzazione in deroga per l’abbattimento del lupo che nell’agosto scorso di notte ha inseguito fin davanti alla porta di casa, dentro il comune di Rimini, l’agricoltore novantenne Giorgio Albori?
Il figlio Stefano ha raccontato: “Nessuno del comune si è fatto vivo o ha chiamato. Mio padre aveva sentito rumore fuori casa, dentro la nostra cascina, è uscito e ha visto i lupi, terrorizzato. Non so quanti fossero, basti pensare che avevano ucciso il montone di 130 kg e che abbiamo trovato solo la testa, il vello e qualche osso. Un quintale di carne circa se la sono mangiata. Nonostante avessero la pancia piena tre sono scattati verso mio padre e l’ultimo, il più grosso, l’ha inseguito fino alla porta di casa. Mio padre se l’è chiusa dietro appena in tempo. I lupi mi hanno già portato via il cane da guardia, un abruzzese, inseguito e ferito il border collie che siamo riusciti a salvare per un pelo, predato il bestiame, avevo 11 gatti che mi servivano per i topi in cascina e in tre mesi ne sono rimasti 4. Appena esce di casa, anche se dentro la cascina, dobbiamo stare attenti che i lupi non si portino via anche la nostra nipotina di 6 anni. Oggi pomeriggio, 14 novembre, i lupi sono tornati e hanno razziato i miei polli. Temiamo nuovi attacchi. I lupi sono ovunque, troppi, non hanno più paura dell’uomo e imperversano nel Riminese anche dentro i centri abitati, la gente ha paura ma nessuno fa niente. Altro che attirati dall’umido e dai croccantini, sono storielle. Cosa vogliamo aspettare? Che avvenga una tragedia?”
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha ufficialmente dichiarato che dal 2017 al 2024 c’è stato un aumento esponenziale degli attacchi documentati – non provocati dall’uomo – di lupi in Italia, con ben 20 persone attaccate e ferite, con tanto di analisi del Dna raccolto sui feriti, confrontato positivamente con quello dei lupi responsabili, infine tutti catturati. Addirittura di giorno sulla spiaggia di Vasto, nel 2023, una lupa (responsabile in dodici mesi di ben 15 attacchi con ferite a persone, poi catturata) ha trascinato via due bambini di 5 anni, solo ferendoli grazie all’immediato soccorso dei genitori che li hanno trattenuti per le gambe. E lo stesso è avvenuto addirittura in un parco pubblico dentro Roma nel 2024. Tutti rimasti feriti e trasferiti in ospedale. Cosa vogliamo aspettare? Che avvenga una tragedia?
Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali











