Poche liste, a volte una sola, per le prossime elezioni delle Giunte di Castello. Un segnale di disaffezione che rischia di indebolire la democrazia locale. Di fronte a questo scenario, il Comites di San Marino lancia una proposta forte: estendere il diritto di candidarsi, l’elettorato passivo, a tutti i cittadini stranieri residenti in Repubblica. Un modo, secondo il presidente Alessandro Amadei, per valorizzare nuove energie e rinvigorire la partecipazione civica.
La proposta arriva oggi con un comunicato diffuso proprio dal Comites San Marino, che analizza con preoccupazione il quadro delle imminenti elezioni amministrative. “Purtroppo occorre rilevare un aspetto inusuale […] che deve far riflettere: nella maggior parte dei casi, nei singoli castelli, è stata presentata una sola lista”, dichiara il presidente Amadei, sottolineando come questo fenomeno rischi di “indebolire la portata democratica dell’esercizio di voto”. Se l’astensionismo è un problema diffuso, la carenza di candidati impone una riflessione più profonda sulle dinamiche sociali del Titano.
La soluzione, per il Comites, è completare il percorso iniziato con la legge 158 del 2020, che ha già riconosciuto ai residenti non cittadini il diritto di voto (elettorato attivo). Ora si chiede di fare il passo successivo. “Crediamo che sia giunto il momento di completare il quadro normativo, dando la facoltà a tutti i cittadini stranieri residenti in Repubblica di candidarsi alle elezioni amministrative, mettendo a disposizione tempo, competenze e passione per il bene comune”, afferma Amadei. In un momento storico in cui l’impegno civico è prezioso, la disponibilità a mettersi al servizio della comunità rappresenterebbe “un segnale forte di partecipazione democratica e di attaccamento al Paese”.
La proposta trova fondamento anche nelle raccomandazioni di organismi internazionali come il Congresso dei Poteri Locali e Regionali (CPLRE) del Consiglio d’Europa, che promuove la totale integrazione nel tessuto socio-politico locale. L’esempio, ricorda il Comites, arriva anche dalla vicina Italia, dove i cittadini dell’Unione Europea residenti possono già votare e candidarsi alle elezioni comunali.
L’appello si allarga anche alle elezioni politiche, dove si evidenzia una crescente difficoltà nel reperire persone per i ruoli di presidente e scrutatore di seggio. Anche in questo caso, permettere ai residenti stranieri di partecipare attivamente alle operazioni di voto potrebbe rappresentare un contributo importante. “Occorre valorizzare il capitale umano presente a San Marino, in quanto nel tessuto sociale le persone sono l’asset più importante”, conclude il presidente Amadei. “Il significato di comunità e di partecipazione sta cambiando velocemente: occorre perciò attrezzarsi degli strumenti necessari a intercettare questa evoluzione”.












