Cronaca. Omicidio di Tavullia, continua il processo per l’accoltellamento del 38enne albanese: la difesa punta sulla legittima difesa dopo l’analisi del medico legale

Nuova udienza ieri a Pesaro nel processo per l’omicidio di Dritan Idrizi, il 38enne albanese ucciso a coltellate a Tavullia la sera del 7 agosto 2024. Al centro della giornata processuale c’è stata la testimonianza della dottoressa Loredana Buscemi, il medico legale incaricato di fare luce sulla dinamica del delitto. L’imputato, Artur Cerria, sostiene di aver agito per legittima difesa.

L’audizione, svoltasi ieri mattina, era considerata fondamentale dalla difesa. Secondo la tesi difensiva, infatti, la ricostruzione precisa delle coltellate che hanno causato la morte di Idrizi è cruciale per distinguere tra omicidio volontario e una reazione di legittima difesa durante una colluttazione. Il delitto avvenne intorno alle 22, al culmine di una lite tra famiglie descritta come un regolamento di conti.

Al termine dell’udienza, l’avvocato di Cerria, Matteo Mattioli, ha espresso la sua posizione. Il legale ha dichiarato che la testimonianza della dottoressa Buscemi ha sostanzialmente confermato quanto già emerso dalla sua relazione scritta e quanto atteso dalla difesa. Secondo Mattioli, il medico legale ha fornito chiarimenti su aspetti tecnici come la direzione e l’entità dei colpi, ma la dinamica complessiva dell’aggressione non è cambiata. A suo avviso, questo quadro rafforza la versione dei fatti sostenuta dal suo assistito.

Il percorso processuale volto a stabilire la verità su quella tragica serata continuerà. La Corte ha infatti fissato la data della prossima udienza, che si terrà il 15 dicembre.