Rimini, ‘come stai?’: la società civile si interroga sulla crisi, lancia un dibattito pubblico e si dà appuntamento per il 16 dicembre a Viserbella

Una domanda diretta, “Rimini, come stai?”, per scuotere le coscienze e avviare un confronto pubblico sul futuro della città e della costa romagnola. È l’obiettivo dell’iniziativa promossa da un gruppo di imprenditori, professionisti e cittadini attivi, che si daranno appuntamento martedì 16 dicembre a Viserbella per analizzare le radici di una “crisi profonda” e tracciare insieme nuove prospettive di sviluppo.

Al centro del dibattito, come spiegano i promotori in una nota, ci sarà la percezione di un declino che affonda le radici in “scelte mancate, promesse non mantenute e un sistema che non funziona più”. Un’analisi critica che parte dal basso, dalle voci di chi ogni giorno si confronta con le difficoltà di un modello economico e sociale che appare in affanno.

A portare sul palco la propria testimonianza saranno diverse figure della società civile riminese: Davide Grassi, Andrea Delbianco, Roberto Biagini e Giammaria Zanzini. A moderare il confronto, che si preannuncia aperto e partecipato, sarà Stefano Benaglia. L’intento, sottolineano gli organizzatori, è superare la semplice diagnosi per arrivare a proposte concrete. “Vogliamo costruire insieme una Rimini più giusta, più efficiente, perché crediamo che il cambiamento debba partire dalla partecipazione reale delle persone”, si legge nel comunicato.

Proprio per questo, l’incontro sarà caratterizzato da un format inclusivo. “Il pubblico avrà ampio spazio per domande, interventi e contributi”, assicurano i promotori, con l’impegno che “nessuna voce sarà messa da parte”. L’appuntamento è fissato per le ore 15 di martedì 16 dicembre presso il Tendone delle tombole di Viserbella, al bagno 53 di Rimini Nord.

Un’occasione, dunque, per trasformare la preoccupazione per lo stato di salute del territorio in una spinta propositiva. L’invito è rivolto a tutti i cittadini che, come si legge nella nota, “vogliono essere protagonisti nella propria città”, con l’ambizione di dare finalmente una risposta corale e sincera alla domanda che apre l’incontro.