È arrivata la decisione definitiva della Corte di Cassazione sul caso di Serhii Kuznetsov, l’ex militare ucraino accusato di essere tra i responsabili del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022. I giudici hanno confermato la sua consegna alla Germania, respingendo il ricorso presentato dalla difesa e ponendo fine a un lungo iter giudiziario in Italia.
La sentenza odierna rende esecutiva la decisione già presa dalla Corte d’Appello di Bologna. Kuznetsov era stato arrestato lo scorso agosto a San Clemente, in provincia di Rimini, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche, che ora attendono la sua estradizione per processarlo.
Immediato il commento dell’avvocato difensore, Nicola Canestrini. In una nota, il legale ha dichiarato di prendere atto della decisione, pur esprimendo grande delusione. Ha però manifestato fiducia in una futura assoluzione del suo assistito al termine del processo che si terrà in Germania, sottolineando come la giustizia sia un percorso tortuoso e il risultato di un lavoro continuo.
La battaglia legale, secondo la difesa, è quindi tutt’altro che conclusa. Proseguirà in Germania, dove, come precisato dall’avvocato, i colleghi tedeschi potranno finalmente sviluppare gli argomenti giuridici a favore di Kuznetsov. Il legale ha concluso evidenziando un punto critico della vicenda, sostenendo che fino ad oggi sarebbe stato sistematicamente negato alla difesa il completo accesso al fascicolo dell’inchiesta, impedendo di fatto una piena argomentazione.













