Guerra in Ucraina, svelato il piano Usa: cessione del Donbass in cambio di pace. Gelo da Kiev e Mosca. “Caos” fra gli alleati Ue

Un controverso piano di pace per l’Ucraina, elaborato dagli Stati Uniti, agita le diplomazie mondiali mentre sul campo la guerra, giunta al suo 1.366° giorno, miete nuove vittime. La proposta, che prevederebbe pesanti rinunce territoriali e militari da parte di Kiev, ha già incassato il gelo di Mosca e la netta contrarietà dei media ucraini. A rendere il quadro ancora più drammatico è il bilancio di un nuovo, devastante attacco russo sulla città di Ternopil.

Secondo le indiscrezioni diffuse da diversi media internazionali, il piano americano in 28 punti imporrebbe a Kiev condizioni durissime. Tra queste, la cessione alla Russia del pieno controllo del Donbass, il congelamento delle attuali linee del fronte nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia e il riconoscimento da parte degli Usa di Crimea e Donbass come territori russi. Il progetto prevederebbe inoltre il dimezzamento delle forze armate ucraine, la rinuncia ad armi a lungo raggio, il riconoscimento del russo come lingua ufficiale e uno status formale per la Chiesa ortodossa russa. In cambio, Kiev otterrebbe una non meglio specificata “garanzia di sicurezza” dai Paesi Nato.

La reazione del Cremlino è stata di totale chiusura. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha dichiarato che Mosca non ha ricevuto alcuna proposta ufficiale attraverso i canali diplomatici. Anche dall’Ucraina arrivano segnali di netta opposizione: i media locali hanno subito definito inaccettabili le condizioni del piano. In questo contesto, si inserisce un aneddoto riportato dallo stesso presidente americano, Donald Trump, che avrebbe detto a Vladimir Putin di lasciargli risolvere quella che ha definito la “sua maledetta guerra”.

In Europa, gli alleati restano divisi e preoccupati. La Francia ha ribadito, tramite il ministro Jean-Noël Barrot, che la pace non può significare una capitolazione per l’Ucraina. L’alto rappresentante UE, Kaja Kallas, ha sottolineato che qualsiasi iniziativa necessita del pieno consenso di Kiev e dell’Europa. Di tutt’altro avviso l’Ungheria, con il ministro Péter Szijjártó che ha definito illusorio pensare che il tempo giochi a favore dell’Ucraina, chiedendo lo stop ai finanziamenti a un Paese dove, a suo dire, comanderebbe una “mafia di guerra”.

Mentre la diplomazia discute, la realtà sul terreno resta tragica. Un massiccio attacco russo con droni e missili ha colpito la città di Ternopil, provocando la morte di almeno 26 persone, tra cui tre bambini, e decine di feriti. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato la gravità della situazione tramite un messaggio su Telegram, comunicando che le operazioni di soccorso sono proseguite per tutta la notte e che si cercano ancora 22 persone date per disperse. L’episodio conferma la brutalità di un conflitto che nessuna proposta diplomatica, al momento, sembra in grado di fermare.