Cronaca. Delitto di Garlasco, parla Andrea Sempio: “Vivo un accanimento, il colpevole resta Stasi”

Andrea Sempio, l’uomo nuovamente al centro delle indagini per l’omicidio di Chiara Poggi, ha rotto il silenzio nella serata di ieri, mercoledì 19 novembre, durante un’intervista televisiva. In un colloquio con Bruno Vespa su Rai 1, Sempio ha descritto la sua vita come quella di un recluso, parlando di un vero e proprio accanimento giudiziario nei suoi confronti. Ha inoltre respinto ogni sospetto, ribadendo con fermezza la sua fiducia nelle sentenze che hanno condannato in via definitiva Alberto Stasi.

Intervistato nel programma “5 Minuti”, Sempio ha raccontato il peso di essere nuovamente indagato per il delitto di Garlasco. Ha affermato di non avere più una vita, sentendosi come se fosse agli arresti domiciliari, costretto a vivere nella sua vecchia cameretta a quasi quarant’anni. Secondo le sue parole, questa situazione è il risultato di un accanimento che spera sia condotto in buona fede, ma che lo costringe a rivivere un incubo ogni volta che il caso torna alla ribalta mediatica.

Un punto cruciale dell’intervista ha riguardato gli appunti economici trovati dagli investigatori, al centro dell’ipotesi di corruzione per una sua precedente archiviazione. Sempio ha fornito una spiegazione netta: la nota che indicava una cifra tra i 20 e i 30 euro, scritta dal padre, non si riferiva a una tangente, ma semplicemente al costo da sostenere per ritirare le copie degli atti giudiziari relativi all’archiviazione a Pavia. Ha aggiunto che in casa era presente anche un altro elenco, che documentava le spese legali reali, ben più consistenti.

A tal proposito, ha confermato che la sua famiglia ha sostenuto negli anni costi legali e per consulenze tecniche per una cifra stimata intorno ai 50.000 euro, regolarmente annotati. Sempio ha anche smentito categoricamente l’ipotesi di aver ricevuto in anticipo le domande di un interrogatorio, spiegando che le conversazioni intercettate vertevano su argomenti già ampiamente trattati dai media e quindi di dominio pubblico.

L’intervento di Sempio si è concluso con una dichiarazione ferma su Alberto Stasi, l’unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Senza esitazione, l’uomo ha affermato di attenersi a quanto stabilito dai tribunali dopo anni di processi. Per la giustizia italiana, ha sottolineato, il colpevole è Alberto Stasi, e lui non ha alcun motivo per pensare il contrario, affidandosi completamente al verdetto definitivo.