Cosa intende non rendere pubblico il Sindaco di Maiolo?
Il Comitato per la Valmarecchia – Stop agli allevamenti intensivi denuncia il silenzio del Sindaco di Maiolo, che da oltre 15 giorni non ha risposto alla richiesta di incontro istituzionale inviata il 5 novembre 2025.
In quella PEC ufficiale, il Comitato aveva chiesto un confronto diretto e trasparente per discutere:
-lo stato di attuazione delle prescrizioni del PAUR (Delibera G.R. n. 498/2022);
-le autorizzazioni edilizie e sanitarie rilasciate dal Comune;
-le garanzie per la tutela della salute pubblica e del territorio.
Anche questa richiesta, come già accaduto con l’istanza di autotutela inviata nel marzo 2022 è rimasta senza riscontro.
Le promesse elettorali e i dubbi attuali
Durante la campagna elettorale, il Sindaco aveva assicurato ai cittadini che l’allevamento avicolo sarebbe stato “biologico o niente”. Oggi, con l’avvio dell’attività, emergono invece dubbi concreti sulla conformità dell’impianto ai requisiti del biologico, a partire dalla sufficienza della superficie destinata al pascolo e da quella necessaria per lo spandimento di azoto.
Il mancato rilascio degli atti richiesti dal Comitato impedisce di chiarire questi dubbi e lascia aperta una domanda inevitabile: cosa si intende non rendere pubblico?
-La difficoltà di ammettere che le promesse elettorali non sono state mantenute?
-O altri elementi che non vengono messi a disposizione della comunità?
Non più solo dubbi, ma legalità
La questione non è più soltanto dimostrare la conformità o meno dell’allevamento biologico. La questione è di legalità istituzionale:
-Il Sindaco di Maiolo non risponde.
-L’Unione dei Comuni della Valmarecchia, con i suoi 11 Sindaci, non risponde e tutti gli enti coinvolti nel procedimento autorizzativo giocano al rimpallo delle competenze .
-L’Assessore regionale Priolo resta silente, anche di fronte alla richiesta di partecipazione a un tavolo di confronto.
-I partiti non colgono la gravità di questa negazione di legalità.
-I movimenti ambientalisti restano alla finestra.
Nel frattempo, l’unico soggetto ad agire è Fileni, che ha recentemente avviato un nuovo contingente di oltre 50.000 polli nel blocco B, situato accanto alla struttura sanitaria Papa Giovanni XXIII.
Questo silenzio sistematico mina la fiducia dei cittadini e contrasta con i principi di trasparenza e partecipazione sanciti dalla Convenzione di Aarhus, dal Regolamento UE 1367/2006 e dall’art. 43 del TUEL.
La sfida del Comitato
Il Comitato per la Valmarecchia non si fermerà. Poiché le istituzioni hanno scelto il silenzio, rilanciamo la sfida: un incontro pubblico aperto ai cittadini, alle associazioni e agli organi di informazione.
In quella sede il Comitato presenterà le proprie osservazioni tecniche e giuridiche e chiederà alle Istituzioni e alla politica di chiarire davanti alla comunità le azioni intraprese e le garanzie per la salute e l’ambiente della Valmarecchia.
Novafeltria 21 nov 2025 Livio Cursi
Comunicato stampa – Comitato per la Valmarecchia












