Un’indagine per violenza sessuale ha investito un dipendente della Prefettura di Rimini, accusato di aver molestato donne di origine straniera che si erano recate negli uffici pubblici per il disbrigo di pratiche burocratiche. La Procura ha attivato le procedure previste dal Codice Rosso nei confronti di un sessantunenne, ipotizzando il reato di violenza sessuale commessa nell’esercizio delle proprie funzioni di pubblico ufficiale.
L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile della Questura riminese e coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, ha portato alla richiesta della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’uomo. Gli accertamenti sono partiti in seguito alla denuncia presentata da una delle vittime, che ha deciso di segnalare i comportamenti subiti all’interno dell’istituzione.
Il quadro probatorio si è delineato proprio nella giornata di oggi, data che coincide simbolicamente con la ricorrenza internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, segnando la chiusura delle indagini preliminari. Nei prossimi giorni, come previsto dalle normative sull’interrogatorio preventivo, il sessantunenne comparirà davanti alla giudice per le indagini preliminari, Raffaella Ceccarelli. In quella sede, assistito dai propri legali di fiducia, le avvocate Claudia Puzone e Arianna Zanetti, l’indagato avrà modo di fornire la propria versione dei fatti prima che il magistrato decida sull’applicazione della misura restrittiva richiesta.














