Strage di Ustica, oggi l’udienza sull’archiviazione, i parenti delle vittime chiedono altre indagini per svelare la verità

È una giornata decisiva quella di oggi per la vicenda giudiziaria legata alla strage di Ustica. Presso la Procura di Roma è fissata l’udienza in cui un giudice dovrà pronunciarsi sulla richiesta di archiviazione delle indagini relative all’abbattimento del DC9 Itavia. Contro la chiusura del fascicolo si schiera l’Associazione dei parenti delle vittime, decisa a chiedere che l’inchiesta prosegua per accertare le responsabilità materiali dell’accaduto.

La posizione dei familiari è stata illustrata l’altro ieri da Daria Bonfietti, presidente dell’associazione, nel corso di una conferenza stampa tenutasi alla Camera. In quell’occasione è stato annunciato che oggi una delegazione dei parenti sarà presente in aula per opporsi formalmente alla richiesta avanzata dai magistrati inquirenti, i quali, dopo 17 anni di ulteriori accertamenti, ritengono di non poter procedere oltre nell’identificazione degli autori.

Secondo quanto esposto dai rappresentanti delle vittime, proprio nelle 450 pagine che motivano la richiesta di stop alle indagini sarebbero contenuti elementi inediti che meriterebbero approfondimenti. Daria Bonfietti ha evidenziato come dagli atti emerga la conferma della presenza della portaerei francese Foch nei mari interessati, così come il riscontro di esercitazioni militari che coinvolgevano forze francesi e americane, partite dalla base di Grazzanise quella notte. Sarebbero inoltre emersi dettagli riguardanti il coinvolgimento di militari italiani e del comando Nato Shape.

Il nodo centrale resta la mancata collaborazione internazionale. L’associazione ha lamentato che Paesi alleati come Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Belgio continuano a non fornire risposte o a inviare comunicazioni non utili ai fini investigativi, portando la magistratura a dichiarare l’impossibilità di proseguire. Tuttavia, i familiari ritengono che le rogatorie verso la Francia possano ancora dare frutti. Qualora la via giudiziaria dovesse arrestarsi, Bonfietti ha invocato un intervento deciso del governo italiano, chiedendo alla politica di esercitare la necessaria pressione diplomatica sugli alleati affinché venga fatta piena luce sui movimenti aerei di quella tragica notte.