San Marino. USL: una guida a contrasto di violenze e molestie sui luoghi di lavoro per formare lavoratori e datori

I due funzionari responsabili rispettivamente dell’Osservatorio e del Punto di Ascolto antiviolenza di USL, Mattia  Bastianelli e Samantha Santagada, hanno preso parte al seminario per le rappresentanze nazionali organizzato  dall’Ufficio Oil di Roma nel contesto del programma globale dell’OIL di promozione delle norme internazionali del lavoro  a seguito della ratifica della Convenzione OIL 190 (C190) sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo  del lavoro e della sua entrata in vigore in Italia nel 2022 e a San Marino nel 2023. Il seminario, organizzato dal Direttore  dell’Ufficio per l’Italia e San Marino dell’OIL Gianni Rosas, facilitato dalla professoressa Eloisa Betti dell’Università di  Padova, ha offerto numerosi spunti di riflessione. Ciascun partecipante infatti ha illustrato la propria operatività mettendo  al servizio degli altri le proprie competenze ed esperienze.  

Il quadro che ne è emerso non è tuttavia affatto rassicurante e mostra come le cose da fare siano ancora davvero tante.  Chi oggi sul lavoro subisce molestie o violenze rischia anche di incorrere in ulteriori ingiustizie perché spesso è capitato  che il datore di lavoro, per allontanare la vittima dall’aggressore, abbia disposto una nuova collocazione con  conseguente demansionamento ai danni proprio di chi subiva l’abuso. C’è anche chi non sopportando più molestie o  violenze, lascia il lavoro perdendo così pure la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. È per questo motivo  che USL sta chiedendo a gran voce le dimissioni per giusta causa.  

A tal proposito è stata realizzata una guida per la formazione all’interno delle aziende sia per le lavoratrici e i lavoratori  che per il management. Un tema quello delle violenze che si deve puntare a far rientrare all’interno della contrattazione  collettiva e che deve essere ben visibile all’interno dei Codici Etici delle aziende.  

Sulla violenza, dunque, i fari devono rimanere accesi e dal punto di vista normativo ci sono ancora tantissimi passi da  compiere in ambito lavorativo ma anche fuori, nella sfera domestica. Le norme, infatti, spesso non bastano a tutelare le  vittime a trecentosessanta gradi. A fronte di una denuncia o di una causa vinta, non è detto che gli abusi non  permangano.  

Proprio in questi giorni ci è stato riferito da una lavoratrice fragile, madre single di due ragazzi, di aver subito molestie  per anni, di aver denunciato questa situazione e di avere pure vinto una causa ma di essere stata costretta ugualmente  a lasciare la casa popolare dove viveva perché le violenze non cessavano. Da quel momento la donna deve fare i conti  con una situazione economica più che precaria dovuta alla mancanza di alloggi e agli affitti alle stelle.  

La violenza domestica – lo ha sottolineato Rosas durante il dibattito – rientra a pieno titolo nella sfera del lavoro e da lì  occorre tenerla monitorata perché le ripercussioni sono gravissime.  

Confrontandosi con chi opera nella vicina Italia si è potuta toccare con mano una rete di supporto con figure molto  importanti nella mediazione come, per esempio, quella della Consigliera di pari opportunità attiva a livello provinciale,  di Area Vasta, regionale e nazionale. Per non parlare delle risorse disponibili proprio a supporto di tale rete. Risorse  fondamentali qualora si voglia dare la possibilità alla vittima di rendersi indipendente dal proprio aggressore.  

Dopo l’incontro Usl ha fatto pervenire le proprie osservazioni per integrare la guida alla formazione su temi che toccano  corde davvero sensibili e che a ben vedere non possono e non devono rimanere più in ombra.  

San Marino 27/11/2025

Comunicato stampa – Unione Sammarinese Lavoratori (USL)