Regione Marche, rivoluzione ZES Unica: burocrazia azzerata e incentivi fiscali, presentata la nuova mappa dello sviluppo

Si apre un nuovo capitolo per l’economia regionale con l’ingresso ufficiale delle Marche nel perimetro della Zona Economica Speciale Unica. La novità, sancita dalla legge 171 del 18 novembre 2025, è stata illustrata oggi ad Ancona presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. L’obiettivo dichiarato è duplice: abbattere i tempi della burocrazia per chi vuole investire e fornire ossigeno finanziario attraverso il credito d’imposta.

All’evento, organizzato per dettagliare le opportunità operative della misura, hanno partecipato i vertici istituzionali, tra cui il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano, l’assessore regionale alla ZES Giacomo Bugaro e il coordinatore della Struttura di Missione ZES Unica, Giosy Romano. Presenti anche il sindaco di Ancona e il rettore dell’ateneo ospitante.

Il cuore del provvedimento risiede nella semplificazione amministrativa. Secondo quanto emerso durante i lavori, lo strumento cardine sarà l’Autorizzazione Unica rilasciata attraverso lo Sportello Unico Digitale. Questo meccanismo permetterà di bypassare le lungaggini tradizionali: la struttura di missione promette di concludere l’iter in circa trenta giorni, sostituendo fino a trentacinque diversi titoli abilitativi. Un aspetto cruciale sottolineato dal coordinatore Romano riguarda il valore di variante urbanistica dell’autorizzazione, che attribuisce ai progetti caratteri di pubblica utilità e urgenza. Questo significa che anche la realizzazione di impianti in aree non originariamente compatibili potrà avvenire in tempi rapidissimi, un vantaggio competitivo che nelle regioni dove la ZES è già attiva ha generato investimenti per oltre trenta miliardi di euro.

Sul fronte delle agevolazioni economiche, il piano prevede un credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali effettuati tra il primo gennaio e il 15 novembre 2025. Le aliquote variano in base alla dimensione dell’impresa: si va dal 15 per cento per le grandi aziende, passando al 25 per le medie, fino al 35 per cento per le piccole realtà. Per accedere a questi fondi, le imprese dovranno inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 2 dicembre.

Durante la presentazione è stato chiarito un punto fondamentale riguardante la geografia degli aiuti. Se la semplificazione burocratica si applica indistintamente a tutti i comuni marchigiani, inclusi i capoluoghi come Ancona e Pesaro, il credito d’imposta segue invece la mappa degli aiuti di Stato definita nel 2021, che esclude parzialmente alcune aree. Tuttavia, l’amministrazione regionale ha assicurato che sono in corso trattative per ampliare la platea dei beneficiari in vista della programmazione 2028. Inoltre, l’istituzione di Zone Franche Doganali Intercluse permetterà di importare, lavorare e riesportare merci in regime di sospensione di IVA e dazi, potenziando l’export.

Il governatore Acquaroli ha evidenziato come questa misura rappresenti una leva fondamentale per far uscire le Marche dalla fase di transizione, offrendo certezze agli imprenditori che da tempo lamentano il peso eccessivo degli oneri amministrativi. Anche dal Ministero dell’Economia è giunta la conferma dell’attenzione del governo centrale verso il tessuto produttivo locale, con l’auspicio che il dinamismo marchigiano sappia cogliere le potenzialità di questi nuovi strumenti legislativi.