Non più ombre sfuggenti nel cuore della notte, ma presenze nitide, in pieno giorno, a ridosso dei centri abitati e dei luoghi sensibili. L’allarme lupo scende dalla Valconca e arriva dritto nella piana di San Giovanni in Marignano, dove nelle ultime ore il tam-tam sui social network ha disegnato una mappa dell’inquietudine che tocca il quartiere Torconca e l’area delle scuole. La segnalazione, rimbalzata sul gruppo “Chiacchiere tra marignanesi”, è precisa e preoccupante: un esemplare è stato avvistato intorno alle 12.20 di due giorni fa, in pieno orario di punta, mentre si aggirava “nella via dietro la parrucchiera”, dirigendosi verso i plessi scolastici.
Quella che fino a poco tempo fa sembrava una suggestione, oggi assume i contorni della cronaca. Il post ha scoperchiato un vaso di Pandora fatto di timori e testimonianze dirette di predazioni, trasformando la bacheca virtuale in un registro dei danni. “A me purtroppo hanno ucciso un cane a qualche decina di metri da casa”, scrive un residente, confermando che la convivenza con il predatore ha già chiesto il suo tributo affettivo. Un altro cittadino rincara la dose, raccontando un episodio avvenuto proprio a ridosso dell’istituto scolastico: “Ieri è riuscito a entrare nel giardino di casa, molto vicino alla scuola, e ha fatto fuori tre galline”. A questi episodi si aggiungono le segnalazioni di numerosi gatti, sia di colonia che domestici, spariti nel nulla nelle ultime settimane.
Il dibattito online fotografa una comunità divisa e spaventata. Da un lato c’è chi punta il dito contro le istituzioni e gli esperti, rei di minimizzare un fenomeno che sta cambiando radicalmente le abitudini di vita. “Purtroppo abbiamo troppi studiosi che ci dicono che questa situazione è normale”, si sfoga un utente in un lungo commento che raccoglie molti consensi. “È normale averli in giardino, in piazza, davanti alle scuole? I nostri animali sono sempre stati abituati a vivere liberi ed ora dobbiamo blindarli in casa”. Una frustrazione palpabile, alimentata dalla sensazione che si stia aspettando “che succeda qualcosa di grave” prima di intervenire.
Dall’altro lato della barricata virtuale, non mancano l’ironia e lo scetticismo. C’è chi invita a “cercare Cappuccetto Rosso” e chi, provocatoriamente, sostiene di aver più paura “della gente che gira senza assicurazione” o dei ladri rispetto alla fauna selvatica. Tuttavia, i consigli di “tenere gli animali al sicuro” vengono accolti con rabbia da chi vive la presenza del lupo come una limitazione della libertà personale: “Cioè non portare fuori il cane per la passeggiata? Pian piano eviteremo anche di fargli fare i bisogni?”, ribatte una residente.
Tra invocazioni alla riapertura della caccia e inviti a chiamare gli animalisti “per portarseli a casa”, la situazione a San Giovanni in Marignano, così come nell’area del fiume Ventena e del gas metano, appare tesa. La discesa dei lupi verso la bassa valle non è più un evento eccezionale, ma una quotidianità con cui i marignanesi stanno facendo i conti, tra recinti rinforzati e sguardi più attenti quando si esce di casa, anche a mezzogiorno.













