San Marino. USC: riforma IGR disparità fiscali e futuro delle attività esistenti soprattutto nei centri commerciali visto il Decreto Delegato 7 novembre 2025 n.139

Le nuove misure del governo tra aumento delle tasse e riduzioni selettive: 

Quale destino per le imprese esistenti del settore commerciale fuori e dentro i centri commerciali?

La nuova riforma dell’Imposta Generale sul Reddito (IGR), emanata recentemente, segna un punto di svolta fiscale per le aziende sammarinesi. L’obiettivo dichiarato è quello di rinnovare il sistema di tassazione delle imprese, ma la strada scelta ha sollevato interrogativi e polemiche mentre le aziende già operative vedranno un aumento della pressione fiscale, per alcune realtà specifiche, come ad esempio il singolo centro commerciale che potrà invece beneficiare di ulteriori riduzioni. 

Quali saranno le conseguenze con i recenti aumenti per le Aziende Esistenti?

La riforma prevede un incremento delle aliquote IGR, oltre ad altre restrizioni, per tutte le aziende attualmente attive in territorio. Tuttavia, l’aumento impositivo rischia di pesare soprattutto sulle piccole e medie imprese, già alle prese con la concorrenza internazionale e l’eventuale contrazione dei consumi interni. 

Il nostro timore è sempre lo stesso, che le condizioni concesse a qualcuno possano scoraggiare investimenti da parte delle aziende esistenti, riducendo la competitività e addirittura portare alla chiusura di molte attività storiche. Da tempo sentiamo dire dagli “scranni” che il commercio sammarinese è uno dei pilastri del tessuto economico sammarinese ma, di fatto, non è per niente così.

In netto contrasto, il DD 139/2025 introduce una riduzione della pressione fiscale sempre più selettiva e sbilanciata per alcune categorie, tra cui spiccano i centri commerciali. L’intento sembra quello di attrarre nuovi investimenti e incentivare la creazione di grandi poli commerciali, forse nella speranza di stimolare la crescita e l’occupazione su larga scala. Tuttavia, questa scelta appare in controtendenza rispetto alle difficoltà affrontate dalle PMI e solleva la domanda se sia giusto premiare le realtà di maggiore dimensione a scapito delle altre. Il proverbio “due pesi e due misure” calza sempre a pennello in questo paese.

Le attività esistenti o storiche, spesso a conduzione familiare, rappresentano un patrimonio inestimabile dal punto di vista economico oltre che culturale. Il nuovo Decreto rischia di mettere in ginocchio queste realtà, specialmente quelle già esistenti nei centri commerciali che, pur beneficiando di aliquote ridotte in alcuni casi, si trovano comunque a dover competere con i nuovi arrivati in condizioni di svantaggio. Molto incerto Il futuro perché da una parte tutti temono la desertificazione delle attività mentre d’altra parte potrebbe esserci il rischio che i centri commerciali diventino luoghi omologati, a discapito della diversità.

A gran voce Unione Sammarinese Commercio e Turismo torna a ribadire la necessità urgente di parificare il trattamento per tutte le aziende 

Il mondo imprenditoriale attraverso le associazioni di categoria ha già avuto modo di chiedere, durante gli incontri istituzionali, la parità di trattamento fiscale.
Il principio della concorrenza leale, base di ogni economia di mercato sana, rischia infatti di essere compromesso da una normativa che favorisce alcuni soggetti a discapito di altri. 

Del resto, chiediamo solo di poter lavorare ma anche di poter competere ad armi pari sottolineando la necessità di regole chiare e uguali per tutti, nessuno escluso.

Il futuro del tessuto commerciale sammarinese dipenderà, anche, dalla capacità di trovare un equilibrio tra necessità di bilancio e tutela delle imprese, evitando che provvedimenti come questi si trasformino in un boomerang per l’economia sammarinese e, in questo caso, quella commerciale

Comunicato stampa – Unione Sammarinese Commercio e Turismo