Un punto fermo nella complessa vicenda dell’impianto avicolo in località Cavallara. Il Comitato per la Valmarecchia incassa un significativo riconoscimento istituzionale: il Difensore civico della Regione Emilia-Romagna ha infatti accolto l’istanza di riesame presentata dagli attivisti, sancendo il diritto di accesso alla documentazione tecnica e amministrativa del sito produttivo della Società Agricola Biologica Fileni.
La notizia, diffusa oggi attraverso un comunicato del gruppo presieduto da Maurizio Menghini, fa riferimento a un provvedimento formale datato 24 novembre 2025. Al centro della disputa c’era il diniego, o comunque la difficoltà, nel reperire atti fondamentali per monitorare l’impatto della struttura sul territorio. Il Garante regionale ha sgombrato il campo dai dubbi: le associazioni civiche che tutelano interessi diffusi hanno pieno diritto di accesso agli atti amministrativi, esattamente come i singoli cittadini, a patto che l’interesse sia “diretto, concreto e attuale”.
Nello specifico, la decisione apre gli archivi comunali su documenti sensibili. Tra questi figurano la Scia relativa al “Blocco B” dell’impianto, le planimetrie interne, i certificati di agibilità e le carte relative ai “parchetti esterni” destinati al pascolo biologico. Sotto la lente della trasparenza finiscono anche gli adempimenti prescritti dal Paur (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), inclusi i dettagli sull’impianto fotovoltaico annesso alla struttura.
Non si tratta solo di un passaggio burocratico, ma di un richiamo al metodo. Il Difensore civico, infatti, non si è limitato a sbloccare i documenti, ma ha esplicitamente invitato l’amministrazione comunale di Maiolo ad avviare un “confronto collaborativo” con il Comitato, richiamando i principi di leale cooperazione e buona fede per una gestione più serena e ordinata della vicenda.
Soddisfatto il presidente del Comitato, Maurizio Menghini, che vede legittimata la linea tenuta finora dall’associazione. “Questa decisione conferma che la nostra azione è fondata su diritti riconosciuti dalla legge e dalla giurisprudenza”, dichiara Menghini. “La trasparenza non è una concessione, ma un dovere delle istituzioni. Ringraziamo il Difensore civico per aver riaffermato il principio di legalità e continueremo a vigilare affinché l’impatto ambientale dell’impianto Fileni sia valutato con rigore e responsabilità”.
L’apertura degli atti segna dunque un nuovo capitolo nel rapporto tra ente locale, azienda e residenti, spostando ora l’attenzione sull’analisi tecnica delle carte che, fino a ieri, sembravano inaccessibili.














