Mentre il conflitto in Ucraina giunge al suo 1.379esimo giorno, le manovre diplomatiche subiscono una brusca frenata a Bruxelles. L’atteso incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli emissari statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner è stato annullato all’ultimo momento. Parallelamente, l’Unione Europea segna un punto di svolta nella strategia energetica continentale.
Il faccia a faccia nella capitale belga non avrà luogo a causa dell’immediato rientro degli inviati americani a Washington. Secondo quanto trapelato da fonti di stampa, questa decisione ha spinto anche il leader di Kiev a riprendere la via del ritorno verso l’Ucraina. Dietro l’annullamento del tavolo potrebbe esserci una precisa dinamica diplomatica: dal Cremlino sostengono infatti che Witkoff e Kushner, dopo i colloqui avuti con Vladimir Putin, avessero garantito di volare direttamente negli Stati Uniti, escludendo tappe intermedie. Le motivazioni ufficiali dello stop non sono state tuttavia divulgate nel dettaglio.
In questo contesto di incertezza diplomatica, arriva però un annuncio significativo sul fronte delle sanzioni e dell’energia. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha salutato con favore l’accordo raggiunto tra il Consiglio Ue e l’Europarlamento. L’intesa riguarda il regolamento che porterà alla graduale eliminazione delle importazioni di gas naturale dalla Russia. Von der Leyen ha descritto questo passaggio come una giornata storica per l’Unione, sancendo la volontà di chiudere definitivamente i rubinetti energetici di Mosca.












