Cronaca. Bologna, confermata la custodia cautelare per l’indagato del duplice omicidio di Piazza dell’Unità

Non lascia il carcere Gennaro Maffia, il quarantottenne ritenuto il responsabile della morte violenta di Luca Gombi e Luca Monaldi, uccisi a colpi di arma da taglio nella loro abitazione bolognese lo scorso 2 giugno. La Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla posizione dell’uomo, rigettando l’istanza presentata dalla difesa che puntava a una modifica della misura detentiva.

La fuga in Spagna e il rientro in Italia

La decisione dei giudici della Suprema Corte conferma la linea dura nei confronti dell’indagato, assistito dall’avvocato Giampaolo Cristofori. La vicenda giudiziaria trae origine dai drammatici fatti avvenuti all’alba di inizio giugno in un appartamento di Piazza dell’Unità. Subito dopo il delitto, Maffia si era reso irreperibile lasciando il territorio nazionale: il suo tentativo di fuga si era concluso all’aeroporto di Barcellona, dove le autorità spagnole lo avevano bloccato appena sbarcato dal volo. Il trasferimento in Italia è avvenuto successivamente, con il rientro dell’indagato il 9 luglio scorso.

Il movente economico e la posizione della difesa

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dal pubblico ministero Tommaso Pierini, hanno delineato un quadro basato su possibili attriti di natura abitativa. Maffia viveva infatti nella stessa casa delle vittime, occupando una stanza in affitto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i rapporti si sarebbero deteriorati a seguito della decisione dei proprietari di mettere in vendita l’immobile; per liberare l’appartamento, Gombi e Monaldi avrebbero proposto all’inquilino una somma di denaro come buonuscita per la risoluzione anticipata del contratto. Di fronte a queste contestazioni, l’indagato ha sempre negato ogni addebito, dichiarandosi estraneo ai fatti.

Gli accertamenti scientifici e i prossimi passi

Un passaggio cruciale dell’inchiesta riguarda le analisi forensi. Nel mese di settembre, il giudice per le indagini preliminari Claudio Paris ha disposto accertamenti irripetibili, affidando l’incarico ad Alessio Guglielmi, esperto del Gabinetto della Polizia Scientifica della Lombardia. L’obiettivo è isolare e comparare tracce biologiche prelevate dai corpi delle vittime, dagli indumenti, dai coltelli rinvenuti sulla scena del crimine e da altri reperti, confrontandoli con il profilo genetico del presunto assassino e delle persone offese.

I risultati di queste analisi saranno centrali per il proseguo del procedimento. Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 16 gennaio 2026, data in cui si svolgerà l’udienza dedicata all’esame del perito e alla discussione degli esiti degli esami del DNA.