San Marino, design ed etica: due sedie “rivoluzionarie” per omaggiare Danilo Dolci alla Galleria Nazionale

Mercoledi’ 10 dicembre la presentazione dei progetti realizzati dagli studenti dell’Universita’ del Titano. “Community Chair” e “Alzati!”, oggetti che invitano alla condivisione e all’azione sociale nel ricordo del sociologo che porto’ la maieutica nelle scuole sammarinesi.

Quando il design smette di essere pura estetica e diventa strumento di coscienza civile. E’ questo il cuore dell’evento che mercoledi’ prossimo, 10 dicembre, animera’ la Galleria Nazionale San Marino. Alle ore 18.15, nella suggestiva cornice della Sala Enzo Mari, verranno svelate al pubblico due opere singolari: “Community Chair” e “Alzati!”, sedute che non servono solo per riposare, ma per riflettere.

L’iniziativa si inserisce nel ricco calendario della mostra “Arte e Design. Design e’ Arte”, attualmente in corso a Palazzo SUMS e alla Galleria Nazionale, e rappresenta un ponte ideale tra la formazione accademica e la storia sociale del territorio. I progetti, infatti, portano la firma di cinque studenti della Facolta’ di Design dell’Universita’ di San Marino – Luca Daidone, Andrea Petroni, Riccardo Migani, Alessia Ragaglia e Alessia Federici – che hanno lavorato nell’ambito del corso di Economie dei prodotti e dei progetti.

Al centro dell’ispirazione c’e’ la figura di Danilo Dolci, il “Gandhi della Sicilia”, sociologo e attivista che ha lasciato un’impronta profonda anche sul Titano. Tra il 1987 e il 1991, infatti, Dolci frequento’ assiduamente la Repubblica, sperimentando i suoi incontri maieutici nelle scuole sammarinesi e lavorando alla bozza di un Manifesto per una Universita’ della Pace. Un’eredita’ di pensiero che oggi rivive grazie al “Gruppo spontaneo di studio Danilo Dolci”, nato proprio quest’anno in Repubblica, e che trova forma concreta in questi oggetti di design.

Le due sedie sono veri e propri “dispositivi narrativi”. La “Community Chair” e’ un quarto di cerchio che non puo’ stare da sola: ha bisogno di unirsi ad altre tre parti per formare un cerchio completo, simboleggiando l’impossibilita’ dell’uomo di isolarsi e la necessita’ della comunita’ per dare senso all’esistenza. Di tutt’altro tenore “Alzati!”, una seduta solo apparentemente comoda, dotata di un meccanismo che spinge fisicamente in avanti l’utilizzatore. Un invito esplicito a non adagiarsi, a rifiutare la neutralita’ e ad attivarsi per il cambiamento sociale.

“Il design, in questo caso, rifiuta la neutralita’: la sedia non offre soltanto postura, ma propone un’etica”, spiegano i promotori dell’evento, sottolineando come l’oggetto d’uso quotidiano si trasformi in gesto politico. Le due opere rimarranno esposte fino all’11 gennaio 2026, data di chiusura della mostra ideata da Philippe Daverio, visitabile con il biglietto unico Multi Pass che consente l’accesso a tutti i musei di Stato. Un’occasione per residenti e visitatori di riscoprire, attraverso il linguaggio contemporaneo dei giovani designer, la lezione sempre attuale della nonviolenza e della partecipazione attiva.