CASO BULGARI. Banca di San Marino ricorrerà alle vie legali contro Assen Christov per l’intervista al sito EUalive

 

https://eualive.net/exclusive-san-marino-bank-heist-how-e15-million-vanished-after-a-done-deal/

TRADUZIONE DALL’INGLESE ALL’ITALIANO DELL’ARTICOLO DEL EUALIVE:

Esclusivo: il colpo alla banca di San Marino: come sono spariti 15 milioni di euro dopo un accordo già fatto
Un tentativo da parte di una holding bulgara di acquistare la banca più antica di San Marino è crollato in accuse di corruzione, malversazione e abuso giudiziario

Georgi Gotev
EUalive
26 novembre 2025
07:41

Nella piccola Repubblica di San Marino, incastonata in Italia e famosa per le sue torri medievali e la segretezza bancaria, è esploso un dramma societario che ora minaccia di diventare uno dei più grandi scandali finanziari europei del decennio.

La storia è stata rivelata da Assen Christov, dirigente bulgaro di 62 anni che controlla la più grande holding quotata in Bulgaria, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 400 milioni di euro, 6.000 dipendenti, 167 milioni di euro di utile nel 2024, 1,56 miliardi di euro di attivi totali e oltre 11.000 azionisti individuali e istituzionali da tutto il mondo (quasi 1/3 dell’intera popolazione del microstato di San Marino).

Negli ultimi undici mesi, Christov ha cercato di acquistare il 51% della Banca di San Marino (BSM), l’istituto di punta del microstato, fondato 102 anni fa, attraverso una società creata sul posto a San Marino, in quello che descrive come un’operazione di acquisizione da manuale, improvvisamente trasformata in un incubo fatto di fondi congelati, indagini penali e quella che lui definisce “una rapina istituzionalizzata”. È la prima volta che l’intera storia interna viene raccontata.


Dal “patto di mano” alla vittoria in consiglio d’amministrazione

(dicembre 2024 – maggio 2025)

L’opportunità è sorta nel novembre 2024 quando Ente Cassa di Faetano (ECF), una fondazione legata alla Chiesa e proprietaria della maggioranza di BSM, ha messo silenziosamente in vendita una partecipazione qualificata.
Il gruppo di Christov — già attivo in assicurazioni, energia e gestione patrimoniale in 12 paesi — ha visto in San Marino la piattaforma ideale per costruire un nuovo hub finanziario.

Dopo aver firmato un accordo di riservatezza e aver tenuto una presentazione virtuale alla Banca Centrale della Repubblica di San Marino (BCSM) il 23 dicembre 2024, il team M&A di Christov ha presentato il 28 gennaio 2025 un’offerta vincolante:

  • 36,75 milioni di euro complessivi, di cui

  • 14,25 milioni in contanti,

  • una donazione da 2,5 milioni all’ECF,

  • un aumento di capitale da 20 milioni per la banca.

Il 7 febbraio 2025, in un confronto decisivo nel board della banca a San Marino, Christov ha affrontato di persona l’unico altro offerente: 1OAK Capital Limited, una società registrata a Londra con attivi 2024 pari a 5,67 milioni di sterline.
Entrambe le offerte sono state messe sul tavolo. Christov non ha ceduto, sostenendo che la sua valutazione fosse equa e supportata da una “comfort letter” bancaria di prim’ordine che garantiva fondi immediatamente disponibili.
Il consiglio dell’ECF ha votato 5–0 a favore dell’offerta di Christov. Una lettera di esclusiva è seguita lo stesso giorno.

Il processo successivo sembrava normale: due diligence approfondita, consulenti legali e fiscali, rassicurazioni ripetute della BCSM ad aprile secondo cui l’operazione era vista “positivamente”, e il 15 maggio 2025 la firma del contratto definitivo tramite una nuova società veicolo, San Marino Group S.p.A.
Fra i membri dello SPV figurano Christov, una sua società bulgara e il Prof. Richard A. Werner, noto banchiere ed economista tedesco.

Su richiesta del partner dell’operazione — ECF e BSM — Christov ha accettato due concessioni straordinarie:

– un deposito confermatorio immediato da 1,425 milioni di euro alla firma;
– i restanti 13,575 milioni del prezzo base depositati in un conto di aumento di capitale all’interno della stessa BSM — al tasso irrisorio dell’1%.
Inoltre, invece di depositare tali fondi in un conto escrow nell’UE (la pratica standard del gruppo), il compratore ha accettato di depositarli direttamente su un conto corrente presso BSM, per dimostrare il proprio impegno e facilitare l’approvazione dell’acquisizione.

Totale trasferito o immobilizzato a San Marino entro maggio 2025: 15 milioni di euro.


La svolta: un’indagine penale spuntata dal nulla

(ottobre 2025)

Tutto è cambiato il 16 ottobre 2025.

Christov è stato informato che il giorno precedente, 15 ottobre, il Tribunale di San Marino aveva aperto un’indagine penale contro San Marino Group S.p.A. per “corruzione privata”.
Il presunto reato? Normali contratti di consulenza, pienamente dichiarati, tipici di qualsiasi operazione M&A transfrontaliera.

Nel giro di pochi giorni, parte dei fondi depositati presso BSM sono stati congelati.
Il 24 ottobre, prima che qualsiasi prova fosse esaminata, la BCSM ha respinto l’istanza di Christov per l’autorizzazione all’acquisto, dichiarando che non avrebbe aspettato la conclusione dell’indagine penale.

Christov ha immediatamente attivato la clausola di rimborso.
È qui che inizia lo shock vero.

Il denaro sembra semplicemente svanito e l’accesso al conto viene bloccato. Tutti i successivi tentativi degli avvocati di Christov di accedere al conto corrente — sul quale erano stati allocati i 13,575 milioni di euro, già oggetto di sequestro giudiziario — sono falliti, e non esiste alcuna informazione su dove siano finiti i fondi.

Messa alle strette, BSM prima ha preso tempo (chiedendo due anni di estratti conto — richiesta illegale), poi ha affermato l’esistenza di un ordine segreto di sospensione di 10 giorni da parte dell’AIF, retrodatato di altri cinque giorni.
Infine, il 10 novembre, ha prodotto un nuovo decreto del tribunale accusando l’azienda di Christov di riciclaggio, basandosi quasi interamente su articoli di tabloid senza fonte.

Un appello presentato il 18 novembre è stato respinto in 48 ore. Le motivazioni hanno ripetuto accuse già smentite, incluso che una società di Christov avrebbe “nascosto” un investimento minoritario nella tedesca Varengold Bank — in realtà dichiarato nella documentazione originale alla BCSM con prova del registro BaFin allegata.


Dove sono finiti i 13,575 milioni di euro?

Poiché da due settimane BSM rifiuta di fornire accesso o informazioni, gli avvocati di Christov ora sollevano dubbi sul destino effettivo dei fondi e se non siano stati oggetto di appropriazione indebita.

Nel frattempo, l’ECF rifiuta di restituire anche il deposito confermatorio da 1,425 milioni di euro, nonostante l’accordo sia saltato e il SPA contenga una chiara clausola di rimborso.


Più giurisdizioni in arrivo

«San Marino ci ha venduto una banca, ha preso i nostri soldi e poi ha inventato un procedimento penale per tenersi sia la banca che il denaro», ha detto Christov a EUalive.net in un’intervista esclusiva di tre ore il 21 novembre.
«Non è solo un affare fallito. Sembra una rapina autorizzata dallo Stato e mascherata da regolamentazione.»

La holding di Christov ha incaricato i propri legali di presentare ricorsi in più giurisdizioni, tra cui San Marino, Italia, Bulgaria, tribunali dell’UE come la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, e centri arbitrali internazionali come l’ICSID.

Una cosa è certa: un’operazione partita con strette di mano e votazioni unanimi si è conclusa con 15 milioni spariti, un’indagine penale spuntata dal nulla e la reputazione del microstato sull’orlo del baratro.

Come ha detto ieri Christov, guardando lo skyline di Sofia:
«Sono venuto a San Marino come investitore. Potrei andarmene come l’uomo che dimostra che in alcuni luoghi d’Europa si confonde ancora la vigilanza bancaria con il furto in pieno giorno.»

Ora spetterà ai tribunali di San Marino, Italia e Strasburgo decidere chi ha ragione.


L’Accordo di Associazione con l’UE

Un Accordo di Associazione con l’Unione Europea, che si prevede venga ratificato dal Consiglio nel 2026, garantirebbe a San Marino un accesso reciproco al mercato unico europeo, incluso il settore bancario e assicurativo, imponendo tuttavia l’adozione dell’acquis comunitario su concorrenza, tutela dei consumatori e ambiente.


Reazioni ufficiali

EUalive ha chiesto commenti a Banca di San Marino, Banca Centrale di San Marino, Ente Cassa di Faetano (ECF) e alla Financial Intelligence Agency (AIF).

  • BCSM ha rifiutato di commentare il caso specifico, citando riservatezza legale e procedure prudenziali standard. Ha affermato che la tempistica dell’autorizzazione è stata pienamente conforme alle normative interne e internazionali e ha avvertito che la pubblicazione di affermazioni non fondate potrebbe portare ad azioni legali.

  • Banca di San Marino ha respinto fermamente le accuse definendole sostanzialmente false e fuorvianti, sostenendo di aver agito in piena conformità con la legge sammarinese, ricordando che la vicenda è oggetto di indagine giudiziaria e riservandosi il diritto di azioni legali.

  • AIF ha risposto dicendo che non commenterà.


Didascalia: Assen Christov nel suo ufficio a Sofia.

ASSEN Cristov