Cronaca. Ravenna, frode in commercio sul pellet: 240mila chili di pino venduti come pregiato abete

Un’operazione condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Ravenna ha portato alla luce un raggiro commerciale nel settore dei combustibili per riscaldamento. Una società è stata denunciata all’autorità giudiziaria per aver immesso sul mercato ingenti quantitativi di pellet di pino spacciandolo per legno di abete, varietà considerata di qualità superiore e dal valore economico più elevato.

I controlli sull’importazione

L’indagine ha preso avvio dalle verifiche effettuate su un’impresa che importa merci attraverso lo scalo portuale ravennate per poi distribuirle sul territorio nazionale. L’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata su una partita di legname sfuso, in parte ancora stoccata nei magazzini aziendali e pronta per essere insacchettata in confezioni da 15 chilogrammi destinate alla vendita al dettaglio.

La discrepanza tra documenti e realtà

Attraverso un accurato confronto tra la documentazione doganale di importazione e le fatture di vendita emesse, i militari hanno riscontrato una sostanziale difformità sulla natura del prodotto. Dagli accertamenti è emerso che circa 240mila chili di materiale, equivalenti a 16mila sacchi, erano stati commercializzati con la dicitura “abete”, nonostante si trattasse in realtà di pino.

A confermare l’ipotesi investigativa è stata anche l’analisi dell’origine geografica del carico: il legname proveniva infatti dal Brasile, Paese caratterizzato dalla presenza di piantagioni di pino e non della tipologia arborea dichiarata fraudolentemente in fase di vendita. La società dovrà ora rispondere del reato di frode in commercio.