Un gesto di straordinaria generosità e profonda dignità professionale emerge dalla città di Rimini: un’assistente sociale comunale, recentemente vittima di gravi minacce verbali, ha scelto di devolvere l’intero risarcimento economico ottenuto in sede legale ai figli del suo aggressore. L’episodio coinvolge un padre già condannato per violenza domestica, ma la professionista ha deciso di trasformare l’esperienza negativa in un potente messaggio di giustizia e cura per le cosiddette “vittime invisibili” della violenza familiare.
L’Assessore ai Servizi Sociali di Rimini, Kristian Gianfreda, ha espresso profonda gratitudine per l’azione della dipendente, evidenziando come la sua risposta non sia stata dettata dalla paura, ma dalla scelta consapevole di spezzare il ciclo della violenza. Gianfreda ha sottolineato l’importanza del lavoro sociale e di come l’assistente abbia avuto il coraggio di trasformare la minaccia in un messaggio chiaro, dimostrando che la via della responsabilità e della generosità è sempre percorribile.
L’assistente sociale, impegnata quotidianamente nel sostegno a famiglie vulnerabili con minori, aveva sporto denuncia in Questura a seguito delle minacce ricevute. La controversia legale si è conclusa con una transazione e un risarcimento in denaro che lei ha scelto di destinare interamente ai figli del genitore aggressore.
Il Messaggio alle Vittime Invisibili e ai Professionisti del Sociale
Il significato profondo della sua scelta è stato espresso in una dedica toccante. La professionista ha voluto dedicare il risarcimento “alle vittime invisibili, occhi grandi e orecchie attente,” che sono spesso costrette a vivere nascoste e impaurite, talvolta arrivando a difendere i familiari adulti in difficoltà. Ha evidenziato come le vite di questi minori siano stravolte da atti e parole non gentili scambiate tra le persone che, per natura, dovrebbero amarli e proteggerli.
Ha inoltre rivolto un pensiero alla sua comunità professionale degli assistenti sociali che, nonostante episodi di insulti, aggressioni e minacce, continuano instancabilmente a lavorare al fianco di bambini, ragazzi e persone fragili. L’assistente sociale ha ribadito che il valore della professione non risiede nel risarcimento economico, ma nel riconoscimento e nella fiducia indispensabile per costruire quelle reti relazionali alla base del processo di aiuto.
L’Assessore Gianfreda ha confermato che queste parole riflettono perfettamente la realtà operativa dei servizi sociali del distretto socio-sanitario di Rimini, dove circa 1.800 minori sono attualmente seguiti. Dietro ogni cifra, ha ricordato, si cela una storia complessa. Per questo, gli operatori che gestiscono queste situazioni meritano non solo un ringraziamento, ma un riconoscimento tangibile e la garanzia di poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza.
Il gesto dell’assistente sociale non è solo un atto di supporto diretto ai figli vittime di violenza, ma si configura anche come un appello simbolico “agli autori di violenza, perché sappiano che esiste un altro modo e sempre una possibilità di cambiamento.”
L’Amministrazione comunale di Rimini ha riaffermato il proprio impegno a tutelare i professionisti che operano quotidianamente in difesa dei più fragili. L’Assessore Gianfreda ha concluso sottolineando che l’episodio ribadisce l’urgenza di promuovere una cultura del rispetto verso il settore sociale e di valorizzare il lavoro silenzioso di questi professionisti che, nonostante tutto, perseverano nel loro mandato di prendersi cura di chi è in difficoltà.












